martedì 7 giugno 2011

L'eco-logica deviante del riutilizzo di elettrodomestici dismessi

Modernità significa innovazione ma anche inflazione dei rifiuti. Così succede che in Italia un gruppo di ghanesi decida di utilizzare gli elettrodomestici usati secondo una vera e propria eco-logica del riutilizzo, inserendoli in un nuovo mercato che crea lavoro e risponde ai bisogni delle fasce più deboli: in Italia e in Africa (il fatto che vengano rivenduti come "beni di lusso" ci fa riflettere ulteriormente).
Peccato che si tratta di un mercato illegale basato sul "furto" e sulla "ricettazione".

Eppure potrebbe diventare legale a tutti gli effetti e con ottime conseguenze sul piano del lavoro (cooperative o altre forme di imprenditoria) e del riciclo, senza costi aggiuntivi per le amministrazioni locali. Basti pensare che l'allestimento di un'isola ecologica ha un costo che supera i 100.000 euro e non vi è garanzia sul raggiungimento degli obiettivi dato che spesso rimane inutilizzata.  Ben spiega Jacopo Giliberto nel suo articolo: jacopogiliberto.blog.ilsole24ore.com/correnti/2011/01/rifiuti-di-napoli-la-mangiatoia-le-136-isole-ecologiche-pagate-carissime-e-abbandonate.html

Ritengo che le comunità locali possano fare uno sforzo cognitivo e organizzativo per trovare soluzioni ai problemi (quello dei rifiuti è sicuramente rilevante) e nel migliore dei modi, evitando di dare il fianco a speculazioni e scelte da codice penale.

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