domenica 13 febbraio 2011

Se non ora, quando?

Mentre in Africa le piazze si riempiono di uomini che rivendicano diritti civili e sociali (sebbene sotto il controllo tradizionale del potere militarizzato), in Italia sono le donne - che possono - a cercare giustizia. Oggi ai cortei erano in tante, più di un milione, ed hanno attraversato le strade d'Italia. Non siamo negli anni '60, non è il popolo delle femministe ma sono le donne del 2000, di qualsiasi estrazione sociale, che hanno risposto al capo del governo italiano, Silvio Berlusconi, ed al suo team di uomini al potere. Nelle città italiane dove maggiore è la libertà di pensiero e di azione non sono stati i sindacati, nè i partiti a motivare la partecipazione delle donne alla manifestazione di piazza, quanto meno non sono stati gli unici.
La libera affluenza ha risposto ad una vocazione ben chiara, quella al riconoscimento della Vita, nella sua specifica Bellezza, che affiora al di fuori delle logiche di mercato.
La Gestione delle risorse umane è in crisi, così come lo sono le organizzazioni che utilizzano le singole vite per aumentare gli affari, la distribuzione ed il mantenimento del potere.
In tutto ciò vi sono le donne che oggi, nella modernità, possono: Riflettere, Concettualizzare, Dichiarare, Rivendicare. Anche alla luce di un sentire profondo che si radica nei loro corpi e che ricorda l'ancestrale appartenenza all'unità ed alla sintesi che è Vita ed Amore e che nulla ha a che vedere con la strumentalizzazione dell'amore quando viene inteso come mera scarica di adrenalina.

Nessun commento: