lunedì 14 marzo 2011

Lo Tsunami, il Nucleare e le Energie rinnovabili

Ciò che sta accadendo in Giappone ci pone in ginocchio costringendoci ad una ennesima riflessione sulla Vita.
Innalzare la bandiera del risparmio economico (qualcuno dice del 30% sull'attuale consumo) come baluardo di virtuosismo decisionale a favore della collettività, investendo il Nucleare delle relative funzioni salvifiche, significa continuare a disconoscere il fondamento antropologico della Società: promuovere la Vita contro la Morte, la Vita in contrapposizione alla Non Vita. Fare in modo, pertanto, che la vita umana (ogni singola e specifica vita) possa manifestarsi in tutta la sua integrità e bellezza.
Dimentichiamo troppo spesso questo sacrosanto principio e facilmente cerchiamo soluzioni per rispondere ai problemi del Sociale mediante progettualità prive di Riflessione sull'identità e sulla relazione che vede da una parte il sistema (sociale) e le sue esigenze funzionali, dall'altra il suo ambiente, con i relativi sistemi e le loro specifiche esigenze.  La relazione è fondamentale e la società di oggi deve trovare soluzioni che rispondano alle richieste ambientali e che, nel caso specifico, dovranno presentarsi come equivalenti funzionali alla scelta del nucleare. Non sono pochi gli scienziati che ribadiscono la possibilità di invertire la rotta senza per questo dover tornare all'Età della Pietra, come qualcuno profetizza, secondo una visione ancora più apocalittica della paura del nucleare.
La Paura (per il futuro) è sempre arroccata sul Pericolo o sul Rischio ed oggi il rischio di un disavanzo economico non regge la forza del pericolo di una catastrofe nucleare in forza di eventi naturali come gli tsunami ed i terremoti che hanno costretto il pianeta ad uno slittamento del suo asse.
L'Europa inizia ad interrogarsi su ciò che è conveniente fare per la Vita, piuttosto che per la Bolletta e la globalizzazione costringe Occidente ed Oriente ad una Riflessione seria ed utile per trovare soluzioni equivalenti, non dando "nulla per scontato", neanche l'impossibilità di un Risparmio energetico mediante fonti di energia alternative a quelle nucleari.

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