mercoledì 25 maggio 2011

AMIANTO

Forse anche per le "cosiddette" morti bianche la giustizia inizia a fare il suo corso. Di oggi le notizie inerenti il processo Montedison (petrolchimico di Mantova) e quello che vede sotto accusa i dirigenti dell'ILVA (Taranto). In entrambi i casi, stanno emergendo le responsabilità per coloro che hanno deliberatamente (od anche solo per inosservanza delle regole) tolto la vita a chi svolgeva il proprio lavoro.
La consapevolezza dell'oggi si sta facendo strada. Chiede Legalità, e relativa Giustizia, a tutti i livelli.

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2011/05/24/news/processo-montedison-spuntano-foto-choc-gli-operai-lavoravano-fra-tonnellate-di-amianto-4270363

Presso il tribunale di Mantova "sono state portate "prove schiaccianti" sull'esposizione all'amianto a cui erano stati sottoposti gli operai del petrolchimico. La documentazione fotografica si riferisce agli anni dal 1972 al 1989. Settantadue i lavoratori morti, dodici gli ex manager imputati". 
"E' stato proprio Paolo Ricci, attuale responsabile dell'Osservatorio epidemiologico dell'Asl di Mantova, ma all'epoca tecnico appena assunto, ad assestare un durissimo colpo alla difesa che alle prime battute dell'udienza aveva cercato, ma con scarso successo, di controbattere alle tesi scientifiche del perito Merler sugli effetti cancerogeni della sostanza. Obiettivo dei legali della difesa dimostrare la scoperta tardiva di quel pericolo e quindi la non responsabilità dell'azienda.Ma la testimonianza di Ricci, nella sua duplice veste di testimone e ufficiale di polizia giudiziaria, ha dimostrato l'esatto contrario. Ricci ha spazzato via, in un sol colpo, molti di quei dubbi sui quali i difensori di Montedison avevano puntato, in particolare sulla carenza o la mancanza di documentazione"

"La procura di Taranto ha fatto notificare ai vertici dell'Ilva avvisi di conclusione delle indagini per la morte dei lavoratori del siderurgico ionico. Tra i 30 indagati vi sono il presidente dell'Ilva, Emilio Riva, suo figlio Fabio e il direttore dello stabilimento, Luigi Capogrosso. Le vittime sono operai che hanno lavorato all'Ilva a partire dal 1975, si sono ammalati e sono morti a causa della mancanza di adeguate misure di sicurezza. I decessi sono avvenuti tra il 2004 e il 2010 per mesotelioma pleurico e peritoneale e per cancro ai polmoni. I reati contestati a vario titolo agli indagati sono di omicidio colposo, violazione delle norme sulla sicurezza e omissione delle misure necessarie per tutelare l'integrità fisica dei lavoratori"



martedì 3 maggio 2011

Per non confondersi

"Ognuno dei tuoi rapporti con l'uomo - e con la natura - deve essere un'espressione determinata, corrispondente all'oggetto del tuo valore, della tua vita individuale reale. Se tu ami senza provocare amore in contraccambio, cioè se il tuo amore come tale non produce il contraccambio, se attraverso la tua manifestazione vitale di uomo che ama non fai di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura" (Terzo manoscritto - K.M.)

L'ultimo pesce (Fish Dependence Day)