giovedì 31 marzo 2011

Berlusconi alla tv satellitare Nessma (2009)

A dir poco sconcertanti le dichiarazioni rilasciate dal capo del governo italiano, Silvio Berlusconi, nell'agosto 2009 alla tv satellitare Nessma (Tunisia): ''abbiamo il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con una totale apertura di cuore e di dare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa (...) questa è la politica del mio governo''. Che l'accoglienza sia la prerogativa del governo italiano resta una barzelletta, ma cosa ancora più grave è l'aver promesso ai tunisini lavoro, casa, ed una vita dignitosa. Tutto ciò in Italia.
L'irresponsabilità sul piano del governo della cosa pubblica è qui talmente palese che mi chiedo come si possa ancora dare credito alle idiosincrasie del tutto personali del nostro presidente del Consiglio. Come dovrebbe reagire l'Europa di fronte a tali insensatezze?

http://tv.repubblica.it/dossier/emergenza-lampedusa-2010/quando-berlusconi-alla-tv-tunisina-diceva-casa-e-lavoro-a-chi-viene-in-italia/65267?video=&pagefrom=1&ref=HRER3-1

domenica 27 marzo 2011

Lampedusa: gli sbarchi dei tunisini in Europa











A Lampedusa continuano a sbarcare, soprattutto dalla vicina Tunisia. Eppure tutto è rimasto invariato. La situazione è al limite e lo Stato Italiano è ancora in alto mare sulle decisoni da prendere.
Il fatto è che i tunisini sbarcano in Italia, ed in Sicilia, soltanto perchè è il territorio più vicino, ma il problema non può essere affrontato soltanto dall'Italia, come qualcuno giustamente ha ricordato, sollevando la "questione europea". La globalizzazione crea nuovi problemi per tutti e tutti debbono essere investiti della responsabilità nell'affrontarli e tentare di risolverli.

martedì 22 marzo 2011

La casa popolare diventa "social house"

Finalmente, anche l'edilizia diventa un settore importante della "green economy". La tecnologia recupera visioni di bellezza e di semplicità per adattarli ai bisogni funzionali dell'abitare moderno. Oggi sono i prefabbricati, tecnologicamente evoluti, che diventano appetibili sul mercato edilizio, per basso costo, funzionalità, estetica e risparmio energetico. Si tratta, infatti di "abitazioni eco-compatibili con una maggiore sostenibilità sul piano dei consumi energetici, delle prestazioni termiche e persino dell'isolamento acustico". Tutto ciò a vantaggio anche dell'edilizia pubblica, che sta per effettuare un salto di qualità, lasciando al passato i casermoni di vecchia generazione.

La spinta viene dal Nord-Europa ma anche in alcune città d'Italia si sta procedendo in tal senso.

"A Londra, è già stato costruito il primo edificio interamente in legno a nove piani. Nella zona nord della stessa capitale inglese, lungo i margini stradali di Murray Grove e Sheepherdess Walk, l'iniziativa promossa dalla Peabody Trust - una fra le più antiche associazioni filantropiche della Gran Bretagna - ha puntato proprio sul controllo del prodotto finale. Altri progetti con le stesse caratteristiche sono stati realizzati o sono in via di realizzazione a Berlino. Ma anche in Italia si vanno diffondendo i tentativi di realizzare un "social housing" per così dire di qualità, a partire dalle esperienze più innovative del Trentino e dell'Alto Adige per arrivare alle aree metropolitane di Roma e di Milano".
"In Lombardia e Veneto la Cassa depositi e prestiti ha già assicurato la sua disponibilità a investire 118 milioni di euro in due programmi che prevedono una spesa complessiva di 295 milioni. E lo stesso istituto finanzierà con 25 milioni anche il progetto "Parma Social House" che comprende un mix di 852 alloggi, di cui 252 in locazione a canone sostenibile, 420 in vendita diretta e 180 in locazione a canone convenzionato con riscatto all'ottavo anno (140 milioni di investimento complessivo, realizzazione entro il 2012)."

Fonte: La Repubblica

domenica 20 marzo 2011

Lampedusa e i profughi

Come per i rifiuti nelle varie località italiane, i profughi che approdano a Lampedusa vengono ritenuti non desiderabili al punto che si scende in piazza per boicottare il loro arrivo (l'arrivo del materiale utile all'allestimento di un campo di accoglienza). Non ne capisco proprio il senso. Si tratta di corpi vivi, esseri umani in fuga. Piuttosto, andrebbe monitorata, passo dopo passo, la messa a punto della struttura che dovrà accoglierli, chiedendo allo stato italiano che il sostegno sia all'altezza della dignità che si richiede per ospitare la Vita. 
Capisco che in Italia, a livello organizzativo, tutto è difficile. Tra l'incompetenza tecnica, lo sciacallaggio e la paura per eventuali ritorsioni, la gestione del campo profughi potrebbe non procedere al meglio. 
Capisco anche che i tempi per l'ospitalità potrebbero essere lunghi ma - in ogni caso - non ci si può esimere dalla responsabilità, umana prima ancora che civica, di garantire la Vita. 
Mi chiedo, piuttosto, dove siano le autorità ecclesiastiche e perchè non intervengano per facilitare l'accoglienza mediante l'invio di volontari e di un aiuto economico collaterale a quello dello stato italiano.

mercoledì 16 marzo 2011

La vergogna degli ospedali psichiatrici

Il titolo del post corrisponde a quello dell'articolo di oggi su La Repubblica. Siamo sbalorditi oppure non c'è nulla di nuovo in questa ennesima constatazione che molte cose non sono cambiate?
 La malattia psichiatrica risulta ancora la vergogna di una umanità che si abbarbica sui binari della "normalità" umiliando la vita e nei modi peggiori.
L'articolo porta alla conclusione che molti opg (ospedali psichiatrici giudiziari) debbano essere chiusi.
Non ci interessa sapere se la motivazione principale dell'inchiesta sia stata quella di razionalizzare le risorse economiche. Ciò che oggi importa è sapere che le misure di riabilitazione di cui si fanno promotori i responsabili degli opg, sono oltre che inutili anche dannose. Vi è poi una responsabilità precisa che deve essere riconosciuta e penalizzata: da ricordare che il rinnovo giudiziario della permanenza in tali luoghi è sempre deciso anche a fronte della valutazione dei tecnici (medici e operatori sociosanitari) che relazionano ai tribunali.

Da La Repubblica:
"Le lenzuola sporche, i muri scrostati dall'umidità, la muffa, i materassi accatastati, gli uomini, soprattutto, lasciati senza cure e costretti in condizioni disumane. Sono i fotogrammi della realtà dimenticata che si cela oltre i cancelli degli ospedali psichiatrici giudiziari (opg) italiani, i luoghi in cui gli internati sono condannati a scontare una sorta di ergastolo bianco. Qui la malattia mentale è ancora uno stigma, una ferita da nascondere alla società. Eppure, oltre agli autori di crimini efferati, negli Opg italiani c'è anche chi è finito dentro 25 anni fa per essersi travestito da donna e aver spaventato i bambini di una scuola"

"A fare il punto sulla situazione in cui versano gli Opg è la Commissione d'inchiesta del Senato sull'efficacia ed efficienza del Servizio sanitario nazionale, presieduta da Ignazio Marino, che ha presentato oggi un documentario che racconta la vita dietro le sbarre. Dall'indagine condotta sugli ospedali di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), Aversa (Ce), Napoli, Montelupo Fiorentino (Fi), Reggio Emilia
e Castiglione delle Stiviere, emerge un quadro chiaro: in queste strutture che avrebbero dovuto sostituire i manicomi criminali, in realtà, le cose non sono cambiate di molto"

"Il problema è che quando si entra si rischia di non uscire più. Secondo i dati della Commissione, su 376 internati dichiarati 'dimissibili', per ora solo 65 sono stati effettivamente rilasciati, mentre per altri 115 è stata prevista una proroga della pena. Di questi ultimi, solo cinque sono ancora internati perché ritenuti socialmente pericolosi, tutti gli altri non sono stati liberati perché non hanno un progetto terapeutico, non hanno una famiglia che li accolga o una Asl che li possa assista. E' come se fossero rifiutati dai "loro" territori perché mancano le risorse e, secondo la Commissione, è rimasto sulla carta l'impegno del governo di stanziare 10 milioni di euro (5 dal ministero della Salute e 5 dalla Giustizia) per agevolare l'assistenza e garantire le cure a chi può uscire e tornare alla vita"

"Le immagini scattate dai commissari e il documentario girato nel corso dell'inchiesta raccontano una realtà in cui non c'è rispetto per l'identità della persona, dove non viene garantito il diritto all'igiene e persino alle terapie. Le medicine non curano ma 'contengono', i medici, in ciascuna struttura, sono presenti solo quattro ore a settimana e devono prendersi cura anche di 300 persone. Sono gli internati stessi a raccontare il degrado o l'umiliazione di chi, ad esempio, è costretto a infilare le bottiglie d'acqua nel buco dei bagni alla turca - come è stato racocntato all'ospedale di Aversa - per farle rinfrescare d'estate o per impedire la risalita dei topi".

"E poi stanze da quattro che ospitano nove internati su letti a castello (proibiti in un ospedale) e uno spazio disponibile di tre metri quadrati a "malato", in netta violazione di quanto sancito dalla Commissione europea per la prevenzione della tortura".

"Raccogliere i primi dati non è stato per niente semplice - spiega il presidente della Commissione d'inchiesta, Ignazio Marino - : reticenze, diffidenze, inesattezze hanno scandito le prime settimane di lavoro soprattutto negli Opg più degradati. Ci sono, tuttavia, realtà come quella di Reggio Emilia dove gran parte dei dimissibili hanno già lasciato la struttura. Speravamo di poter fare molto e al più presto, ma abbiamo bisogno di collaborazione delle realtà sanitarie locali. Anche i territori devono acquistare consapevolezza riguardo ai diritti di queste persone: non dobbiamo tollerare degrado e condizioni di vita incompatibili con il più elementare rispetto della dignità e lesivi dei principi della nostra Costituzione".

"La Commissione vorrebbe chiudere almeno tre ospedali su sei e, comunque, arrivare all'individuazione di nuove strutture a custodia 'attenuata' da destinare al trattamento sanitario degli ospiti. Bisogna intervenire su queste realtà, ribadisce la Commissione, anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca che hanno coinvolto l'Opg di Montelupo Fiorentino, dove un internato è morto per aver inalato del gas, ed Aversa, dove due agenti della polizia penitenziaria sono state poste agli arresti con l'accusa di aver abusato di un internato transessuale"
"Gli ospedali psichiatrici giudiziari - afferma il senatore Michele Saccomanno, relatore di maggioranza dell'inchiesta sulla salute mentale - devono essere superati. Non possiamo più ignorare, di fronte agli ultimi fatti di cronaca e alle risultanze dell'indagine effettuata dalla Commissione d'inchiesta, le condizioni disumane e di degrado in cui vivono questi cittadini. Gli internati sono persone malate e come tali vanno curate e recuperate nel pieno rispetto della dignità umana e dei diritti costituzionalmente garantiti. Lo sforzo economico a sostegno della riabilitazione e della presa in carico di questi cittadini da parte della sanità regionale non solo è possibile, ma rappresenta un impegno concreto preso da Governo e Parlamento per cancellare questa vergogna"
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=64218&ref=HREC1-12

lunedì 14 marzo 2011

Lo Tsunami, il Nucleare e le Energie rinnovabili

Ciò che sta accadendo in Giappone ci pone in ginocchio costringendoci ad una ennesima riflessione sulla Vita.
Innalzare la bandiera del risparmio economico (qualcuno dice del 30% sull'attuale consumo) come baluardo di virtuosismo decisionale a favore della collettività, investendo il Nucleare delle relative funzioni salvifiche, significa continuare a disconoscere il fondamento antropologico della Società: promuovere la Vita contro la Morte, la Vita in contrapposizione alla Non Vita. Fare in modo, pertanto, che la vita umana (ogni singola e specifica vita) possa manifestarsi in tutta la sua integrità e bellezza.
Dimentichiamo troppo spesso questo sacrosanto principio e facilmente cerchiamo soluzioni per rispondere ai problemi del Sociale mediante progettualità prive di Riflessione sull'identità e sulla relazione che vede da una parte il sistema (sociale) e le sue esigenze funzionali, dall'altra il suo ambiente, con i relativi sistemi e le loro specifiche esigenze.  La relazione è fondamentale e la società di oggi deve trovare soluzioni che rispondano alle richieste ambientali e che, nel caso specifico, dovranno presentarsi come equivalenti funzionali alla scelta del nucleare. Non sono pochi gli scienziati che ribadiscono la possibilità di invertire la rotta senza per questo dover tornare all'Età della Pietra, come qualcuno profetizza, secondo una visione ancora più apocalittica della paura del nucleare.
La Paura (per il futuro) è sempre arroccata sul Pericolo o sul Rischio ed oggi il rischio di un disavanzo economico non regge la forza del pericolo di una catastrofe nucleare in forza di eventi naturali come gli tsunami ed i terremoti che hanno costretto il pianeta ad uno slittamento del suo asse.
L'Europa inizia ad interrogarsi su ciò che è conveniente fare per la Vita, piuttosto che per la Bolletta e la globalizzazione costringe Occidente ed Oriente ad una Riflessione seria ed utile per trovare soluzioni equivalenti, non dando "nulla per scontato", neanche l'impossibilità di un Risparmio energetico mediante fonti di energia alternative a quelle nucleari.

martedì 8 marzo 2011

MISTERO di Giusy Porzio


Croce!

Incancellabile simbolo del Cosmo... .

Nelle viscere della terra affondi.
La prima materia della cieca umanità
unisci,
alle Divinità dello Zenit Celeste!

L'Occidente e l'Oriente ...
maschio e femmina
abbracci,
opposti e congiunti ad un tempo
nel tuo Centro Arcano!

Attraverso di Te
la mia vita passa ...

Dal mio essere Eva
al mio diventare Sofia!

Ove... nell'agognato percorso
verso le Celesti Sfere ...
nel tuo Centro Luminoso
ho incontrato il mio amato!

Egli si fa... infinita femminea dolcezza ...
e la mia essenza di femmina ...
si fa Trascendente

Coscienza!

lunedì 7 marzo 2011

I consultori familiari


Da troppo tempo giungono notizie sul cattivo funzionamento dei consultori familiari, con la principale motivazione che il personale non è adeguato per l'eccessiva utenza. Di oggi la notizia di una cara amica che dopo aver prenotato una visita ginecologica - presso il consultorio familiare di residenza - per le ore 10.00, è costretta ad aspettare l'arrivo del medico sino alle 12.00, senza che - tra l'altro - vi fosse stato avviso. La stessa visita si è conclusa con la richiesta di analisi e il rimando alla settimana successiva. Sconcertante, altresì, è il fatto che la sala d'attesa era gremita di donne perchè la settimana precedente il medico non si era proprio presentato. Tale disorganizzazione costringe i cittadini (le donne, nel caso specifico) ad utilizzare il proprio tempo come belle statuine nelle sale d'attesa degli ambulatori pubblici. Siamo nella provincia di Bari e si spera che -  finalmente - anche sulla sanità pubblica, si rifletta e si agisca per porre rimedio a tali inconguenze del Welfare.

domenica 6 marzo 2011

Trasgredire


In linea di principio, l'Occidente moderno ha costruito la semantica dell'amore sull'intimità interpersonale. Sono le persone ad essere rilevanti e non i ruoli. 
Non mancano certo orientamenti trasgressivi della "regola", come quando la scelta del partner viene fatta derivare dallo status, quindi dalla posizione sociale. Ma si tratta di fatti marginali rispetto alle aspettative generalizzate.
Per questa ragione, osserviamo quanto accaduto nel villaggio egiziano di Sol, a sud del Cairo, quindi il contrastato amore tra la figlia di un contadino musulmano e il figlio di un contadino cristiano, trasformatosi in un fatto di sangue e di vendetta (La Repubblica: Egitto. Scontri interreligiosi) come una forma di selezione lontana anni luce che conferma la portata di morte di ogni ideologia, anche quella di derivazione religiosa che, anche qui - in linea di principio -  dovrebbe unire anziché separare.