mercoledì 23 settembre 2009

Obama: La democrazia non può essere esportata


Storico il discorso del presidente degli Stati Uniti all'Assemblea generale dell'ONU.

Il presidente Usa ha dichiarato che: "La democrazia non può essere esportata" e che
"la gente non è più disposta a tollerare chi è dalla parte sbagliata della storia. La vera leadership non sarà misurata dalla abilità nel mettere la museruola al dissenso, o nell' intimidire e molestare gli oppositori politici. Il mondo vuole cambiare pagina". (Da La Repubblica)

I tempi, però, non sono così maturi, vista la necessità di incontrare il Dalai Lama soltanto dopo la sua visita in Cina. Il dissenso, per il momento, è meglio tenerlo imbavagliato.

martedì 22 settembre 2009

Usa e Cina insieme per il clima


Alle preoccupazioni di Obama che avverte sulla possibile catastrofe irreversibile, il presidente cinese Hu Jintao si impegna a ridurre di "un margine notevole" ed entro il 2020, le emissioni di andiride carbonica per unità di pil. Si riferisce, probabilmente all'impianto di energia solare della capacità di 2GW di potenza verrà costruito nel deserto cinese a partire dal primo giugno prossimo, con tecnologia americana. Sarà l'azienda First Solar che promuoverà l’espansione dell’energia del sole anche mediante la diffusione di moduli solari a film sottile e mostrando le modalità secondo cui queste celle fotovoltaiche possono essere riciclate. Il termine previsto per la conclusione dei progetto è nel 2019.

giovedì 17 settembre 2009

Festival dell'Altra economia


L'articolo odierno di Rosaria Amato (La Repubblica) documenta la sfida dell'economia alternativa. Numeri alla mano, pare che nuove disposizioni economiche stiano facendosi breccia nell'economia mondiale. Non più un fenomeno di nicchia.
Biologico, finanza etica, energia rinnovabile, software libero e turismo responsabile saranno i temi centrali del Festival che si svolgerà a Roma. La Vita sta dettando le sue regole, pare.

martedì 15 settembre 2009

Banchieri ravvedetevi



Un Barack Obama ostinato, tanto ostinato da chiedere ravvedimenti anche agli squali di Wall Street. Questioni bollenti nelle sue mani: la sanità da una parte, il capitalismo finanziario dall'altra. Lui vuole nuove Regole.

Da la Repubblica:

"Più poteri alla banca centrale nel disciplinare i colossi del credito; nuove tutele ai risparmiatori e ai debitori con un´apposita authority federale; limiti alle super-retribuzioni dei banchieri. È un progetto per l´America e per il resto del mondo: è l´agenda che Obama proporrà al G-20 di Pittsburgh, ai leader europei e asiatici."

Obama redarguisce i "miracolati del dopo-Lehman. Quelli che furono salvati dalla bancarotta grazie a massicci aiuti statali – 2.500 miliardi di dollari – e ora dominano di nuovo le classifiche dei superstipendi":

«Voglio che tutti qua dentro ascoltino bene le mie parole. Non torneremo ai giorni dei comportamenti irresponsabili e degli eccessi incontrollati che furono la causa della crisi, quando troppi furono motivati solo dall´ingordigia. Wall Street non può riprendere la corsa al rischio senza curarsi delle conseguenze, non può aspettarsi che anche la prossima volta sia il contribuente a salvarla dalla caduta».

Obama:

"Erede della più grande recessione dagli anni Trenta, Obama si trova a gestire il 26% di tutta l´economia americana: la massima estensione dello Stato dalla seconda guerra mondiale. Il governo è azionista di maggioranza della General Motors (60%), del gigante assicurativo Aig, (80%), della Citigroup che fu la più grande banca del mondo. Nel frattempo i banchieri hanno accantonato in bilancio nel primo semestre di quest´anno ben 61 miliardi di dollari per remunerare se stessi e i loro trader che hanno ripreso a cavalcare speculazioni ad alto rischio. Per Obama non sarà semplice mettergli il guinzaglio. Il Congresso che deve approvare le nuove regole della finanza è già impantanato con la riforma sanitaria. Le lobby bancarie hanno aperto nuove succursali a Washington per irrorare i legislatori di finanziamenti generosi e annacquare le riforme. Un commento indiretto a questi comportamenti ieri è venuto dal tribunale federale che ha condannato Bank of America e Merrill Lynch per i 3,6 miliardi di bonus pagati ai dirigenti l´anno scorso, proprio all´apice del disastro. «Un insulto alle più elementari nozioni di giustizia e moralità», si legge nella sentenza. Ma nel silenzio dei banchieri che ieri ascoltavano la filippica di Obama non c´era l´ombra di un ravvedimento." (Federico Rampini)

lunedì 14 settembre 2009

Poesia di Italo Calvino


Aiuole obliate gialle d'erba, sa
Un cupo brusio smuoversi, allusione
Ad altre estati, cetonia blu-violetta,
enunciando noumeni oscuri: tutto fu,

sarà ed è in circolo: dunque è sempre
presente nelle eterne senescenze
e effervescenze d'ere, nel serpente
d'etere, seme, cenere, erbe secche.

Il cimitero delle navi radioattive


Mare, radioattività, morte. Di ciò tratta l'articolo odierno di Antonio Cianciullo (La Repubblica) che ricostruisce una sintetica cronistoria delle navi dei veleni (si consiglia vivamente di leggerlo):http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/cimitero-navi/cimitero-navi.html?ref=search
L'articolo riporta, tra l'altro, parte di un dialogo tra due boss della 'ndrangheta che, benché scontato (cos'altro potevamo aspettarci), lascia un senso di totale sconforto e tristezza. Uomini che hanno perso totalmente la bussola della Vita, ingranaggi robotici genuflessi davanti al padre-padrone dal nome Denaro-Potere che abdicano e disconoscono la grande Madre: il Mare senza confini. Ed il Mare, come si sa, tutto accoglie e tutto restituisce. Vita e Morte.


Così dicono gli uomini "furbi": "Basta essere furbi, aspettare delle giornate di mare giusto, e chi vuoi che se ne accorga?". "E il mare? Che ne sarà del mare della zona se l'ammorbiamo?". "Ma sai quanto ce ne fottiamo del mare? Pensa ai soldi che con quelli, il mare andiamo a trovarcelo da un'altra parte...".

Nel 1988, quando nessuno voleva la nave dei veleni: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/12/01/un-odissea-senza-fine-tutti-chiudono-le.html

sabato 12 settembre 2009

In Calabria il mercantile della morte


Di questo pomeriggio è la notizia ufficiale che in Calabria, dietro indicazioni di un pentito di mafia, è stata trovato un mercantile pieno di fusti di rifiuti radioattivi (sarebbero 120). Grazie all'assessorato all'ambiente che ha messo a disposizione i fondi necessari (in procura mancano anche quelli per le fotocopie) è stato possibile individuare la nave e fotografarla. Sarebbe una di tre navi piene di veleno mortale fatte sparire nei nostri mari. "Certo, per avere la certezza matematica di cosa ci sia in quei fusti occorre aspettare che vengano tirati fuori dall'acqua e analizzati. Ma a questo punto il quadro sembra completo anche in considerazione della presenza di un'altra nave nei fondali di Amantea, la Jolli Rosso e del recente ritrovamento in zona di una collina di rifiuti radioattivi. Per non parlare dell'aumento dei tumori sulla costa, sui quali indaga proprio la Procura di Paola" (Da La Repubblica)
Non sarà facile procedere nel recupero dei rifiuti radioattivi. L'operazione è rischiosa. Molto. "A quella profondità - dice il Procuratore Capo - la pressione è tale che non si sa fino a che punto dei fusti possano reggere senza spargere il loro contenuto in mare. E non sappiamo quanto siano isolati" (ibidem).
Qui non ci sono in ballo i soldi dei risparmiatori o la reputazione di qualche leader. Qui è in ballo la Vita umana di civili innocenti che abitano le coste dei nostri mari. Perché il mare non ha confini e porta tutto con sé, ovunque vada la corrente.
Qui c'è da riflettere seriamente. Non si può più eludere l'ineluttabile realtà che siamo tutti legati, l'uno all'altro: ciò che accade in una parte del mondo ha conseguenze su tutte le altre. Il che significa che la Mafia non è soltanto cosa di Sicilia o del Sud d'Italia. La Mafia è cosa che riguarda tutti.
Non è proprio più possibile affermare monoculture ed etnocentrismi. Azioni orientate in tal senso dovrebbero essere perseguite penalmente, subito.