lunedì 19 settembre 2011

Il vizietto, il ritorno di Marrazzo e l'Italia dei Valori

Gli italiani non sono moralisti. Non lo è la Chiesa che si limita a ricordare (ai suoi) che il vizietto del sesso con i fanciulli è un reato penale; non lo sono i nostri governanti che sulle vicende del loro premier hanno preferito far rimbalzare la palla ai loro compagni dell'opposizione; non lo sono i nostri 'alternativi' al governo - i compagni dell'opposizione, per intendersi, che non hanno ritenuto il vizietto di Marrazzo e le sue conseguenze (ricattabilità, utilizzo di mezzo pubblico per affare privato, sino al dolore e alla morte dei contenitori-donne all'ennesima potenza..) abbastanza gravi da fermare la fiducia nelle sue capacità di gestione della 'cosa pubblica' ed infatti il processo di riabilitazione mediatica iniziato dalla giornalista Concita De Gregorio sta proseguendo con il suo nuovo incarico politico nel partito dei Valori (http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/17/news/il_ritorno_di_piero_marrazzo_prima_uscita_pubblica_con_l_idv-21794339/).

Ma per chi moralista non lo è per davvero, nè sente il bisogno di definirsi tale, tutto ciò rappresenta l'ennesima irresponsabilità, tutta italiana, e le allusioni del Marrazzo alla 'madre-amante' che tutto accoglie ci sembrano residui di una tradizione per privilegiati che si fanno beffa della Vita comprandola a suon di denaro.
D'altra parte, per lui la vita è 'scena pubblica' ed il fatto che si sia dimesso dalla politica e che - a suo dire - non intende rientrarci, lasciandoci credere che lavorerà per i partiti soltanto per mantenersi in vita, ci lascia con il sorriso in bocca, amaro però.

giovedì 15 settembre 2011

Ai tempi dei romani...almeno accadevano nel mondo antico!

 Il capo del governo italiano, il generale, il faccendiere, gli avvocati, le donne della Bari 'bene', le banche, l'unione europea, la segretaria ...

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/09/15/news/tarantini-21695828