lunedì 12 dicembre 2011

Torino, la menzogna e la vittima sacrificale

Una ragazza sedicenne, per evitare di 'prenderle' dai genitori e per la vergogna nei confronti di parenti e amici, ha mentito incolpando i cosiddetti rom, o zingari, suoi vicini di casa, di averla violentata. Alla sua dichiarazione è seguita una spedizione punitiva che ha tolto con il fuoco l'onta della vergogna. Poco ci mancava che ne venisse una strage. A seguito di ciò, la fanciulla si è pentita e con doppia vergogna (antica e moderna) ha declamato la Verità: l'atto indicibile veniva direttamente da Eros, un Eros incarnato che ha guidato l'incontro intimo della stessa con il suo innamorato. Ma allora, perchè tanta negazione e violenza? Forse perchè Eros continua a non abitare molte regioni (ragioni) del sociale, cosicché ancora oggi, nell'occidente moderno, continua a valere l'antica logica scrificale che vuole la fanciulla il-libata, quindi vergine, sull'altare del matrimonio? Se così è, si spiega la trasgressione - che non corrisponde all'atto in sè - e la conseguente paura della punizione. Si spiega la necessità di trovare un capro espiatorio che attiri su di sè la violenza degli dei (del dio, comunque della collettività). Facile poi arrivare al gruppo oggetto d'imputazione, quello che facilita il gesto conciliatorio: la folla si scaglia contro lo Stereotipo che qui corrisponde al Diverso e Povero "in canne", vicino di casa della primaria vittima. Il danno è stato lieve, ma soltanto perchè è poi giunta la confessione (per nulla scontata), grazie alla quale si è ristabilito l'ordine che oggi si radica nella moderna semantica dei diritti fondamentali dell'uomo.


sabato 12 novembre 2011

Il tradimento e il governo tecnico

Come nella tradizione più antica, la partita governativa viene giocata sul piano delle alleanze e degli inevitabili 'tradimenti' ed è su quel piano che si conclude il mandato Berlusconi.
Il  commissariamento è oggi il passaggio obbligato che ha dato alla politica italiana lo schiaffo finale. Non l'elettorato ma l'Economia a capo delle decisioni collettivamente vincolanti per l'Europa contemporanea, un insegnamento che dobbiamo tenere a mente quando cercheremo di ridare alla Politica la funzione che le spetta.

giovedì 20 ottobre 2011

La morte di Muammar Gheddafi

Il leader libico Gheddafi è morto, proprio oggi, ammazzato con un colpo di pistola.
Il Rais, l'uomo del Corano e delle Amazzoni, il profeta dell'Africa unita, l'uomo che, a cavallo tra modernità e tradizione, ha cercato alleanze nel mondo moderno senza però arrendersi alla democrazia occidentale ed ai suoi mercati, rimarrà nella storia come un  retaggio del passato, assieme al suo 'Libro verde' armato di ideologia. Per queste 'frivolezze', infatti, il mondo moderno non ha pietà, nè l'hanno le sfide contemporanee della complessità che costringono, quotidianamente, al gioco della diplomazia, prima di retrocedere alla rozza eliminazione che testimonia il fallimento della comunicazione e la persistenza della tradizione anche nell'Occidente moderno.
In tutto ciò, resta immutabile il ciclo di rivolta e di ri-generazione che ci insegna a cogliere i limiti della vita che nessuna ideologia può varcare.

lunedì 19 settembre 2011

Il vizietto, il ritorno di Marrazzo e l'Italia dei Valori

Gli italiani non sono moralisti. Non lo è la Chiesa che si limita a ricordare (ai suoi) che il vizietto del sesso con i fanciulli è un reato penale; non lo sono i nostri governanti che sulle vicende del loro premier hanno preferito far rimbalzare la palla ai loro compagni dell'opposizione; non lo sono i nostri 'alternativi' al governo - i compagni dell'opposizione, per intendersi, che non hanno ritenuto il vizietto di Marrazzo e le sue conseguenze (ricattabilità, utilizzo di mezzo pubblico per affare privato, sino al dolore e alla morte dei contenitori-donne all'ennesima potenza..) abbastanza gravi da fermare la fiducia nelle sue capacità di gestione della 'cosa pubblica' ed infatti il processo di riabilitazione mediatica iniziato dalla giornalista Concita De Gregorio sta proseguendo con il suo nuovo incarico politico nel partito dei Valori (http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/17/news/il_ritorno_di_piero_marrazzo_prima_uscita_pubblica_con_l_idv-21794339/).

Ma per chi moralista non lo è per davvero, nè sente il bisogno di definirsi tale, tutto ciò rappresenta l'ennesima irresponsabilità, tutta italiana, e le allusioni del Marrazzo alla 'madre-amante' che tutto accoglie ci sembrano residui di una tradizione per privilegiati che si fanno beffa della Vita comprandola a suon di denaro.
D'altra parte, per lui la vita è 'scena pubblica' ed il fatto che si sia dimesso dalla politica e che - a suo dire - non intende rientrarci, lasciandoci credere che lavorerà per i partiti soltanto per mantenersi in vita, ci lascia con il sorriso in bocca, amaro però.

giovedì 15 settembre 2011

Ai tempi dei romani...almeno accadevano nel mondo antico!

 Il capo del governo italiano, il generale, il faccendiere, gli avvocati, le donne della Bari 'bene', le banche, l'unione europea, la segretaria ...

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/09/15/news/tarantini-21695828

domenica 14 agosto 2011

Napoli: ferragosto senza rifiuti

Finalmente l'amministrazione comunale di Napoli è riuscita a debellare la monnezza? Sarebbe una vera novità, di questi tempi. Se è così, augurissimi! Sarà un ferragosto memorabile, con la speranza che l'humus di sensibilità verso il Bello permanga e si diffonda su tutti i piani. Nessuno escluso.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/08/14/news/il_comune_canta_vittoria_citt_pulita_a_ferragosto-20434450/?ref=HREC1-3


domenica 24 luglio 2011

L'Acqua pervade l'intero Universo


Un gruppo di astronomi del Jet propulsion laboratory (Jpl) della Nasa e del californian Institute of Technology (Caltech) ha scoperto l'esistenza di un un concentrato di vapore acqueo che circonda un quasar, ossia un oggetto cosmico molto primitivo e simile a un stella, e che contiene una quantità di acqua pari a 140 milioni di miliardi quella che si trova negli oceani del nostro pianeta. Si trova a  12 miliardi di anni luce dalla Terra, ed è la più distante mai osservata.
"L'ambiente che circonda questo quasar è davvero unico per l'enorme quantità d'acqua che produce", ha sottolineato Matt Bradford, del Jpl. "E' un'ulteriore dimostrazione - ha aggiunto - di come l'acqua pervada l'intero universo e di come sia stata presente anche nelle fasi iniziali della sua formazione".
Secondo gli scienziati che hanno fatto la scoperta, l'immensa quantità di vapore acqueo, che si estende per oltre cinque milioni di miliardi di chilometri intorno al quasar, è generata dai gas caldissimi prodotti dal quasar stesso.

Fonte: La Repubblica

Spiragli di luce: L'Università di Nazareth

In terra israeliana, un ateneo arabo, il Nazareth Academic Institue (Nai), apre a studenti di qualsiasi etnia e credo religioso. L'Ateneo è stato voluto da una donna, israeliana ebrea, di 39 anni (Shany Payes) che ha conseguito ad Oxford il dottorato in Middle East Politics, dove si è specailizzata in Peace Studies. Shany Payers guida il dipartimento "Peace Studies" che costituisce la materia centrale per l'ottenimento di qualsiasi laurea presso il Nai. 
Il progetto, sostenuto dalla città di Nazareth e dal sindaco Ramez Jarayisi, è aperto alle esigenze di tutte le fedi, tant'è che il venerdì, giorno sacro per i musulmani, il sabato, shabbat per gli ebrei, e la domenica, il giorno del riposo per i cristiani, tutte le attività sono sospese.
Fonte: La Repubblica

martedì 5 luglio 2011

Little Gity Garden

Pare che sia la prima volta che negli Stati Uniti una città permette ai suoi abitanti di coltivare e vendere dal giardino di casa propria e per Mary Purpura, dell'Urban Ecologist di The Potrero View, uno dei principali giornali di quartiere della città: "non è solo una rivoluzione economica ma è anche un grande cambiamento del costume e potenzialmente dei flussi commerciali, che rifocalizza il consumo alimentare sulle produzioni regionali".
Inziative di questo tipo sono in via di approvazione non solo a Berkeley, Oakland, San José e Santa Cruz - città tutte limitrofe a San Francisco - ma anche in comuni come Detroit, che oltre ad essere finiti in bancarotta adesso devono fare i conti con una popolazione che si impoverisce gradualmente e con interi quartieri abbandonati al disfacimento urbano.
"L'abolizione di regole antiquate permetterà ai coltivatori urbani di reintrodurre una tradizione semplice e vetusta alla quale le nostre città hanno rinunciato solo di recente", assicura Caitlyn Galloway, animatrice dei Little City Gardens, il community garden di San Francisco dal quale è partita l'idea.
Fonte: La Repubblica 

Scienza e Adolescenza


Insomma, la Neurologia suggerisce agli adolescenti di "fermarsi a pensare un minuto prima di agire, focalizzandosi sulle possibili conseguenze del proprio comportamento". La Psichiatria consiglia di imparare a gestire le emozioni,  il che sembrerebbe significare: fermarsi un attimo prima di agire o chiedere alle emozioni di lasciare il campo alle funzoni cognitive e razionali, nel caso di azioni che riguardino l'impegno scolastico (o altro). Richieste difficili da realizzare, dato che vengono rivolte alle emozioni stesse. Inoltre, se prese alla lettera, le asserzioni scientifiche potrebbero essere applicate con facilità anche agli adulti, viste le diffuse testimonianze dei nostri giorni. Nè mi sembra soddisfacente la tesi - comune tra gli addetti ai lavori - che gli adulti di oggi sono come adolescenti.
Tralascinado i contenuti teorici - non da tutti condivisibili -  che vedono l'emozionale e il cognitivo come perennemente in guerra, finchè il secondo prende il sopravvento lasciando al rivale soltanto alcuni spazi rigorosamente monitorati, mi chiedo quale sia veramente il problema da affrontare e in che termini lo si voglia fare. 
Ci preoccupiamo della demotivazione scolastica, ultimamente definita anche "fobia scolastica"? Dell'aggressività? Della ribellione alle norme sociali? 
E come pensiamo di affrontare la questione? Mediante corsi di formazione sulla gestione emozionale? Mediante psicoterapia? 
E quale dovrebbe essere il "target"? Gli adolescenti in condizione di stress oppure tutti gli adolescenti?
Senza entrare in questioni sociologiche inerenti le forme di comunicazione tra adulti e adolescenti, credo che comunque una maggiore chiarezza debba essere fatta. Di certo non sarebbe nocivo, neanche per gli stessi adulti, avvicinarsi "sensibilmente" agli adolescenti, dare loro parola (Logos), riportando in Luce anche le proprie istanze emotive, oltre che quelle cognitive e normative, ricordandosi che il Figlio non deriva (oramai più) dal Padre, essendo autenticamente Altro, benchè a lui connesso. 

sabato 18 giugno 2011

De Magistris e Napoli 'monnezza'

Pare che il nuovo sindaco di Napoli, l'ex magistrato Luigi De Magistris, abbia promesso, entro quattro o cinque giorni, di liberare la città dai rifiuti. Non possiamo credere che un sindaco neoeletto, nel giro di pochi giorni risolva la spinosa questione, benchè soltanto l'emergenza, quindi il momentaneo spostamento della spazzatura in altri siti. Pare che sia stato nominato anche un nuovo presidente dell'Asia, l'azienda speciale del Comune di Napoli che si occuperà di  raccolta differenziata. Si tratta di un piemontese  che, a fronte della sua concreta esperienza, dovrebbe aiutare i napoletani nella gestione moderna dei rifiuti. Se così sarà, i cittadini di Napoli ed i partiti politici sostenitori della precedente amministrazione dovrebbero interrogandosi seriamente sulle pregresse inadempienze, lasciando stare - al momento - le polemiche contro il governo nazionale (centrale) e soffermandosi sul locale (periferia) dove - oggi, più che mai - si dispiegano le "prassi", compreso le resistenze e le ribellioni alle decisioni centrali qualora non rispondano ai diritti dei cittadini. Altro discorso è quello dell'interferenza "camorrista" (pro e contro) sulla quale sinora nessuno si è ancora pronunciato.
Quindi, auguri napoletani!!

martedì 7 giugno 2011

L'eco-logica deviante del riutilizzo di elettrodomestici dismessi

Modernità significa innovazione ma anche inflazione dei rifiuti. Così succede che in Italia un gruppo di ghanesi decida di utilizzare gli elettrodomestici usati secondo una vera e propria eco-logica del riutilizzo, inserendoli in un nuovo mercato che crea lavoro e risponde ai bisogni delle fasce più deboli: in Italia e in Africa (il fatto che vengano rivenduti come "beni di lusso" ci fa riflettere ulteriormente).
Peccato che si tratta di un mercato illegale basato sul "furto" e sulla "ricettazione".

Eppure potrebbe diventare legale a tutti gli effetti e con ottime conseguenze sul piano del lavoro (cooperative o altre forme di imprenditoria) e del riciclo, senza costi aggiuntivi per le amministrazioni locali. Basti pensare che l'allestimento di un'isola ecologica ha un costo che supera i 100.000 euro e non vi è garanzia sul raggiungimento degli obiettivi dato che spesso rimane inutilizzata.  Ben spiega Jacopo Giliberto nel suo articolo: jacopogiliberto.blog.ilsole24ore.com/correnti/2011/01/rifiuti-di-napoli-la-mangiatoia-le-136-isole-ecologiche-pagate-carissime-e-abbandonate.html

Ritengo che le comunità locali possano fare uno sforzo cognitivo e organizzativo per trovare soluzioni ai problemi (quello dei rifiuti è sicuramente rilevante) e nel migliore dei modi, evitando di dare il fianco a speculazioni e scelte da codice penale.

mercoledì 25 maggio 2011

AMIANTO

Forse anche per le "cosiddette" morti bianche la giustizia inizia a fare il suo corso. Di oggi le notizie inerenti il processo Montedison (petrolchimico di Mantova) e quello che vede sotto accusa i dirigenti dell'ILVA (Taranto). In entrambi i casi, stanno emergendo le responsabilità per coloro che hanno deliberatamente (od anche solo per inosservanza delle regole) tolto la vita a chi svolgeva il proprio lavoro.
La consapevolezza dell'oggi si sta facendo strada. Chiede Legalità, e relativa Giustizia, a tutti i livelli.

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2011/05/24/news/processo-montedison-spuntano-foto-choc-gli-operai-lavoravano-fra-tonnellate-di-amianto-4270363

Presso il tribunale di Mantova "sono state portate "prove schiaccianti" sull'esposizione all'amianto a cui erano stati sottoposti gli operai del petrolchimico. La documentazione fotografica si riferisce agli anni dal 1972 al 1989. Settantadue i lavoratori morti, dodici gli ex manager imputati". 
"E' stato proprio Paolo Ricci, attuale responsabile dell'Osservatorio epidemiologico dell'Asl di Mantova, ma all'epoca tecnico appena assunto, ad assestare un durissimo colpo alla difesa che alle prime battute dell'udienza aveva cercato, ma con scarso successo, di controbattere alle tesi scientifiche del perito Merler sugli effetti cancerogeni della sostanza. Obiettivo dei legali della difesa dimostrare la scoperta tardiva di quel pericolo e quindi la non responsabilità dell'azienda.Ma la testimonianza di Ricci, nella sua duplice veste di testimone e ufficiale di polizia giudiziaria, ha dimostrato l'esatto contrario. Ricci ha spazzato via, in un sol colpo, molti di quei dubbi sui quali i difensori di Montedison avevano puntato, in particolare sulla carenza o la mancanza di documentazione"

"La procura di Taranto ha fatto notificare ai vertici dell'Ilva avvisi di conclusione delle indagini per la morte dei lavoratori del siderurgico ionico. Tra i 30 indagati vi sono il presidente dell'Ilva, Emilio Riva, suo figlio Fabio e il direttore dello stabilimento, Luigi Capogrosso. Le vittime sono operai che hanno lavorato all'Ilva a partire dal 1975, si sono ammalati e sono morti a causa della mancanza di adeguate misure di sicurezza. I decessi sono avvenuti tra il 2004 e il 2010 per mesotelioma pleurico e peritoneale e per cancro ai polmoni. I reati contestati a vario titolo agli indagati sono di omicidio colposo, violazione delle norme sulla sicurezza e omissione delle misure necessarie per tutelare l'integrità fisica dei lavoratori"



martedì 3 maggio 2011

Per non confondersi

"Ognuno dei tuoi rapporti con l'uomo - e con la natura - deve essere un'espressione determinata, corrispondente all'oggetto del tuo valore, della tua vita individuale reale. Se tu ami senza provocare amore in contraccambio, cioè se il tuo amore come tale non produce il contraccambio, se attraverso la tua manifestazione vitale di uomo che ama non fai di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura" (Terzo manoscritto - K.M.)

L'ultimo pesce (Fish Dependence Day)

martedì 26 aprile 2011

Speriamo che piova

Tutto è nelle mani del buon Dio, quello che governa il Cielo e la Terra e che deciderà sulla sorte dei regnanti britannici. Matrimoni ce ne sono tanti, ogni giorno, ma quello del figlio del principe d'Inghilterra sta già mettendo in subbuglio la sicurezza pubblica perchè come per tutte le grandi cariche, dello stato e della chiesa, il rischio "omicida in agguato" è dietro l'angolo.  Si dice che per l'evento potrebbero scomodarsi gli estremisti islamici, gli irriducibili indipendentisti nordirlandesi, nonché gli anarchici un pò esaltati, oltre al fanatico isolato e di turno. Tutti interessati a far fuori i monarchici. Meno male che poi c'è la festa privata che, si dice, servirà a "risollevare il morale della nazione e a "rilanciare la monarchia dopo due decenni di scandali e lutti".
Perché tutto vada bene, nei preparativi prematrimoniali vi sono stati arresti preventivi, perquisizioni e quant'altro servirà alla buona riuscita dell'evento. Ciò che però reca vero sollievo è la previsione metereologica che pare sia favorevole alla monarchia. La Santa pioggia costringerà a tenere coperta la carrozza reale e diventerà parte integrante del rito propiziatorio più sentito e amato dell'anno, quello che pacificherà gli animi della "gente inglese" e rimetterà ogni cosa al giusto posto.
Fonte informazioni: La Repubblica

sabato 23 aprile 2011

Siria: la rivolta e i social network

La settimana scorsa almeno cinquantamila persone erano confluite nella capitale della Siria, proprio all'indomani dell'annuncio di un nuovo governo e della liberazione dei cittadini arrestati (una centinaia) durante le precedenti contestazioni. Di oggi la notizia rilasciata dall'organizzazione di difesa dei diritti umani, Human Rights Watch (HRW), sull'utilizzo della  tortura nei confronti dei manifestanti poi rilasciati, visti gli inequivocabili segni lasciati sui loro corpi. Il ricorso alla violenza non riesce però a fermare l'onda di protesta tra la gente di Siria che anzichè retrocedere torna a manifestare.
Sono soprattutto gli attivisti che utilizzano i social network ad informare e portare il conto del martirio:

"Per Malath Aumran, attivista di spicco per i diritti umani in Siria, sarebbero 45 i manifestanti siriani
uccisi oggi in varie città del Paese. Lo scrive sulla sua pagina di Twitter. "Abbiamo i nomi dei martiri. La loro morte è confermata", dice Aumran, che cita testimoni oculari. Secondo le testimonianze di altri attivisti sempre su Twitter, solo questa mattina otto manifestanti sono stati uccisi nel villaggio di Azraa, vicino Daraa nel sud del Paese, due a Duma a nord di Damasco e uno a Homs, terza città siriana anch'essa a nord della capitale. Wissam Tarif, scrive sul social network che un dimostrante è morto a Homs, a nord della capitale e altri sei sono rimasti feriti. Un altro attivista, Malath Aumran parla di sei giovani manifestanti uccisi a Azraa, località nei pressi di Daraa, nel sud della Siria al confine con la Giordania. Gli scontri, secondo al Jazeera, sono ancora in corso. Ci sono anche una bambina di quattro anni e uno di 11 tra le persone uccise oggi. La piccola è stata colpita alla testa da un cecchino in un quartiere periferico di Damasco. Lo afferma l'attivista Suhayr Atassi, riportando una notizia già apparsa su altri siti di monitoraggio tra cui Rassd. Testimoni oculari hanno riferito della presenza sui tetti di alcuni edifici di sobborghi della capitale di non meglio precisati cecchini, come era già avvenuto a Latakia, porto a nord-ovest di Damasco, alla fine di marzo scorso. "
Fonte: La Repubblica





ORIENTE e OCCIDENTE di Ali Ahmad Said Asbar علي أحمد سعيد إسبر‎ detto Adonus أدونيس

Una cosa si era distesa nel cunicolo della storia
una cosa adorna, esplosiva
che trasporta il proprio figlio di nafta avvelenato
al quale il mercante avvelenato intona una canzone
esisteva un Oriente simile a un bambino che implora,
chiede aiuto
e l’Occidente era il suo infallibile signore.

Questa mappa è mutata
l’universo è un fuoco
l’Oriente e l’Occidente sono una tomba
sola
raccolta dalle sue ceneri.

sabato 16 aprile 2011

Effetto Alcol: binge drinking

Siamo in Puglia ed una ricerca della Società italiana di alcologia (Sia)  ci costringe ad un'ennesima riflessione sull'abuso di alcol da parte dei giovanissimi. L'indagine dimostra come vi sia  un aumento costante dell'uso di alcol, a livello nazionale e con particolare riferimento alla regione Puglia. I dati sono stati presentati presso la Clinica Medica Mussi del Policlinico di Bari e si riferiscono al cosiddetto binge drinking, l'assunzione di bevande alcoliche a fini di sballo, una "moda" che coinvolge sempre più i giovanissimi rientranti nella fascia di età che va dagli 11 e i 15 anni, con una percentuale in aumento per le ragazze. 
Fonte: La Repubblica (sezione Bari)

Il problema dell'abuso di sostanze alcoliche e di stupefacenti è oggetto di ricerca da molto tempo e viene ciclicamente ripresentato nelle tabelle e nei grafici delle indagini statistiche. Mancano, invece, ricerche in grado di cogliere le motivazioni (il perchè) del bisogno di sballo alcolico e chimico, senza ricorrere alle solite spiegazioni sul disagio individuale ed alle competenze psico-pedagogiche.
Nei servizi per le dipendenze sono ben consapevoli dell'aumento del fenomeno tra le nuove generazioni ma continuano a lavorare sui singoli individui, cercando di trovare nelle loro storie biografiche e nel loro svilluppo individuale, su piano cognitivo-affettivo-comportamentale, le cause ed i rimedi. 
In alcuni servizi si tenta l'approccio sistemico-relazionale che coinvolge la famiglia, come se il processo di socializzazione e di partecipazione sociale si possa concentrare soltanto al suo interno.
Sarebbe invece auspicabile che di fronte a comportamenti che possiamo definire "generalizzati", quindi sociali, vengano attivate competenze sociologiche che non vanno confuse con quelle statistiche. Le indagini quantitative sono utili strumenti per cogliere i numeri e verificare la portata e l'andamento dei fenomeni sociali, ma sono del tutto inutili per comprendere i processi comunicativi. Qualche servizio (ex ser.t)  più lungimirante ha tentato di effettuare ricerche mirate a comprendere la comunicazione tra i ragazzi che si aggregano informalmente, secondo ipotesi alternative ed alla luce di ricerche sulla comunicazione già consolidate, constatando la diffusa incapacità a sostenere una comunicazione interpersonale. Ciò è più visibile soprattutto nei gruppi maschilizzati e in tutte le aggregazioni dove il divertimento (estensione) prende il sopravvento sull'intensità presentandosi come unica alternativa alla noia. Nei gruppi misti (maschi e femmine) in cui la frequentazione è fondata - equamente - sul divertimento e sulla comunicazione interpersonale si osservano, invece, modalità differenti dello stare insieme che rendono marginale il ricorso a surrogati chimici e alcolici. Da ciò la realizzazione di interventi volti a promuovere frequentazioni "sane". 
Purtroppo, tali ricerche restano marginali rispetto alla tradizione psico-pedagogica e statistica mentre sarebbe il caso di  proporle e diffonderle sul territorio e tra gli addetti ai lavori.

domenica 10 aprile 2011

POETRY di Lee Chang Dong

Poche parole riescono a descrivere Poetry, il film di Lee Chang Dong. 
Struggente poesia che racchiude il senso della vita e della morte, nella delicata e profonda immersione esistenziale di una donna abitata da Anima, meravigliosa essenza. Circondata da beceri utilitarismi sociali, Lei agisce per ricostruire un ordine che viene da lontano. Le sue dimenticanze fanno affiorare la memoria indissolubile, l'Intelligenza che rende Giusta l'azione, nelle umane rilevanze, in sintonia con l'armonia divina.

martedì 5 aprile 2011

Risarcimento del danno

Siamo a Tokio e le notizie sono quelle di sempre: Radioattività. In aggiunta, però, leggiamo che la società che gestisce la centrale nucleare, dopo aver riversato in Mare tonnellate di acqua radioattiva, vuole pagare indennizzi ai residenti e agli agricoltori che abitano attorno all'impianto per "rimborsi per le spese mediche, per il reddito perso a causa dell'evacuazione e per il costo della vita dopo le nuove linee guida imposte dal governo".

La Costa d'Avorio oggi

Siamo in Costa d'Avorio, ad Abidjan, e pare che il presidente uscente, Lauren Gbagbo, abbia lasciato il posto a Ouattara. Nel frattempo, l'immagine "desolante" è quella che ci viene descritta nell'articolo di oggi su La Repubblica: 

"La battaglia in Costa d'Avorio ha portato il paese sull'orlo del collasso. La situazione umanitaria ad Abidjan, capitale economica della Costa d'Avorio, si è deteriorata al punto da essere ormai "assolutamente drammatica", denuncia la portavoce per gli Affari Umanitari dell'Onu, Elisabeth Byrs. "Ci sono esplosioni continue in tutta la città. La maggioranza degli ospedali non sta più lavorando, mancano di ossigeno. I servizi pubblici non funzionano più per cui ci sono decine di cadaveri nelle strade che nessuno raccoglie. Non si possono trasportare i feriti perchè le ambulanze non funzionano più e quando escono gli sparano contro". 

Quale sarà il dopo non possiamo dirlo, ma si dovrà riflettere sul senso dell'onda che sta attraversando l'Africa e su ciò che sarà di una Terra che, per troppo tempo, ha visto mercanti di ogni genere e provenienza mortificare la Vita, in tutta la sua bellezza ed in ogni sua specificità.

giovedì 31 marzo 2011

Berlusconi alla tv satellitare Nessma (2009)

A dir poco sconcertanti le dichiarazioni rilasciate dal capo del governo italiano, Silvio Berlusconi, nell'agosto 2009 alla tv satellitare Nessma (Tunisia): ''abbiamo il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con una totale apertura di cuore e di dare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa (...) questa è la politica del mio governo''. Che l'accoglienza sia la prerogativa del governo italiano resta una barzelletta, ma cosa ancora più grave è l'aver promesso ai tunisini lavoro, casa, ed una vita dignitosa. Tutto ciò in Italia.
L'irresponsabilità sul piano del governo della cosa pubblica è qui talmente palese che mi chiedo come si possa ancora dare credito alle idiosincrasie del tutto personali del nostro presidente del Consiglio. Come dovrebbe reagire l'Europa di fronte a tali insensatezze?

http://tv.repubblica.it/dossier/emergenza-lampedusa-2010/quando-berlusconi-alla-tv-tunisina-diceva-casa-e-lavoro-a-chi-viene-in-italia/65267?video=&pagefrom=1&ref=HRER3-1

domenica 27 marzo 2011

Lampedusa: gli sbarchi dei tunisini in Europa











A Lampedusa continuano a sbarcare, soprattutto dalla vicina Tunisia. Eppure tutto è rimasto invariato. La situazione è al limite e lo Stato Italiano è ancora in alto mare sulle decisoni da prendere.
Il fatto è che i tunisini sbarcano in Italia, ed in Sicilia, soltanto perchè è il territorio più vicino, ma il problema non può essere affrontato soltanto dall'Italia, come qualcuno giustamente ha ricordato, sollevando la "questione europea". La globalizzazione crea nuovi problemi per tutti e tutti debbono essere investiti della responsabilità nell'affrontarli e tentare di risolverli.

martedì 22 marzo 2011

La casa popolare diventa "social house"

Finalmente, anche l'edilizia diventa un settore importante della "green economy". La tecnologia recupera visioni di bellezza e di semplicità per adattarli ai bisogni funzionali dell'abitare moderno. Oggi sono i prefabbricati, tecnologicamente evoluti, che diventano appetibili sul mercato edilizio, per basso costo, funzionalità, estetica e risparmio energetico. Si tratta, infatti di "abitazioni eco-compatibili con una maggiore sostenibilità sul piano dei consumi energetici, delle prestazioni termiche e persino dell'isolamento acustico". Tutto ciò a vantaggio anche dell'edilizia pubblica, che sta per effettuare un salto di qualità, lasciando al passato i casermoni di vecchia generazione.

La spinta viene dal Nord-Europa ma anche in alcune città d'Italia si sta procedendo in tal senso.

"A Londra, è già stato costruito il primo edificio interamente in legno a nove piani. Nella zona nord della stessa capitale inglese, lungo i margini stradali di Murray Grove e Sheepherdess Walk, l'iniziativa promossa dalla Peabody Trust - una fra le più antiche associazioni filantropiche della Gran Bretagna - ha puntato proprio sul controllo del prodotto finale. Altri progetti con le stesse caratteristiche sono stati realizzati o sono in via di realizzazione a Berlino. Ma anche in Italia si vanno diffondendo i tentativi di realizzare un "social housing" per così dire di qualità, a partire dalle esperienze più innovative del Trentino e dell'Alto Adige per arrivare alle aree metropolitane di Roma e di Milano".
"In Lombardia e Veneto la Cassa depositi e prestiti ha già assicurato la sua disponibilità a investire 118 milioni di euro in due programmi che prevedono una spesa complessiva di 295 milioni. E lo stesso istituto finanzierà con 25 milioni anche il progetto "Parma Social House" che comprende un mix di 852 alloggi, di cui 252 in locazione a canone sostenibile, 420 in vendita diretta e 180 in locazione a canone convenzionato con riscatto all'ottavo anno (140 milioni di investimento complessivo, realizzazione entro il 2012)."

Fonte: La Repubblica

domenica 20 marzo 2011

Lampedusa e i profughi

Come per i rifiuti nelle varie località italiane, i profughi che approdano a Lampedusa vengono ritenuti non desiderabili al punto che si scende in piazza per boicottare il loro arrivo (l'arrivo del materiale utile all'allestimento di un campo di accoglienza). Non ne capisco proprio il senso. Si tratta di corpi vivi, esseri umani in fuga. Piuttosto, andrebbe monitorata, passo dopo passo, la messa a punto della struttura che dovrà accoglierli, chiedendo allo stato italiano che il sostegno sia all'altezza della dignità che si richiede per ospitare la Vita. 
Capisco che in Italia, a livello organizzativo, tutto è difficile. Tra l'incompetenza tecnica, lo sciacallaggio e la paura per eventuali ritorsioni, la gestione del campo profughi potrebbe non procedere al meglio. 
Capisco anche che i tempi per l'ospitalità potrebbero essere lunghi ma - in ogni caso - non ci si può esimere dalla responsabilità, umana prima ancora che civica, di garantire la Vita. 
Mi chiedo, piuttosto, dove siano le autorità ecclesiastiche e perchè non intervengano per facilitare l'accoglienza mediante l'invio di volontari e di un aiuto economico collaterale a quello dello stato italiano.

mercoledì 16 marzo 2011

La vergogna degli ospedali psichiatrici

Il titolo del post corrisponde a quello dell'articolo di oggi su La Repubblica. Siamo sbalorditi oppure non c'è nulla di nuovo in questa ennesima constatazione che molte cose non sono cambiate?
 La malattia psichiatrica risulta ancora la vergogna di una umanità che si abbarbica sui binari della "normalità" umiliando la vita e nei modi peggiori.
L'articolo porta alla conclusione che molti opg (ospedali psichiatrici giudiziari) debbano essere chiusi.
Non ci interessa sapere se la motivazione principale dell'inchiesta sia stata quella di razionalizzare le risorse economiche. Ciò che oggi importa è sapere che le misure di riabilitazione di cui si fanno promotori i responsabili degli opg, sono oltre che inutili anche dannose. Vi è poi una responsabilità precisa che deve essere riconosciuta e penalizzata: da ricordare che il rinnovo giudiziario della permanenza in tali luoghi è sempre deciso anche a fronte della valutazione dei tecnici (medici e operatori sociosanitari) che relazionano ai tribunali.

Da La Repubblica:
"Le lenzuola sporche, i muri scrostati dall'umidità, la muffa, i materassi accatastati, gli uomini, soprattutto, lasciati senza cure e costretti in condizioni disumane. Sono i fotogrammi della realtà dimenticata che si cela oltre i cancelli degli ospedali psichiatrici giudiziari (opg) italiani, i luoghi in cui gli internati sono condannati a scontare una sorta di ergastolo bianco. Qui la malattia mentale è ancora uno stigma, una ferita da nascondere alla società. Eppure, oltre agli autori di crimini efferati, negli Opg italiani c'è anche chi è finito dentro 25 anni fa per essersi travestito da donna e aver spaventato i bambini di una scuola"

"A fare il punto sulla situazione in cui versano gli Opg è la Commissione d'inchiesta del Senato sull'efficacia ed efficienza del Servizio sanitario nazionale, presieduta da Ignazio Marino, che ha presentato oggi un documentario che racconta la vita dietro le sbarre. Dall'indagine condotta sugli ospedali di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), Aversa (Ce), Napoli, Montelupo Fiorentino (Fi), Reggio Emilia
e Castiglione delle Stiviere, emerge un quadro chiaro: in queste strutture che avrebbero dovuto sostituire i manicomi criminali, in realtà, le cose non sono cambiate di molto"

"Il problema è che quando si entra si rischia di non uscire più. Secondo i dati della Commissione, su 376 internati dichiarati 'dimissibili', per ora solo 65 sono stati effettivamente rilasciati, mentre per altri 115 è stata prevista una proroga della pena. Di questi ultimi, solo cinque sono ancora internati perché ritenuti socialmente pericolosi, tutti gli altri non sono stati liberati perché non hanno un progetto terapeutico, non hanno una famiglia che li accolga o una Asl che li possa assista. E' come se fossero rifiutati dai "loro" territori perché mancano le risorse e, secondo la Commissione, è rimasto sulla carta l'impegno del governo di stanziare 10 milioni di euro (5 dal ministero della Salute e 5 dalla Giustizia) per agevolare l'assistenza e garantire le cure a chi può uscire e tornare alla vita"

"Le immagini scattate dai commissari e il documentario girato nel corso dell'inchiesta raccontano una realtà in cui non c'è rispetto per l'identità della persona, dove non viene garantito il diritto all'igiene e persino alle terapie. Le medicine non curano ma 'contengono', i medici, in ciascuna struttura, sono presenti solo quattro ore a settimana e devono prendersi cura anche di 300 persone. Sono gli internati stessi a raccontare il degrado o l'umiliazione di chi, ad esempio, è costretto a infilare le bottiglie d'acqua nel buco dei bagni alla turca - come è stato racocntato all'ospedale di Aversa - per farle rinfrescare d'estate o per impedire la risalita dei topi".

"E poi stanze da quattro che ospitano nove internati su letti a castello (proibiti in un ospedale) e uno spazio disponibile di tre metri quadrati a "malato", in netta violazione di quanto sancito dalla Commissione europea per la prevenzione della tortura".

"Raccogliere i primi dati non è stato per niente semplice - spiega il presidente della Commissione d'inchiesta, Ignazio Marino - : reticenze, diffidenze, inesattezze hanno scandito le prime settimane di lavoro soprattutto negli Opg più degradati. Ci sono, tuttavia, realtà come quella di Reggio Emilia dove gran parte dei dimissibili hanno già lasciato la struttura. Speravamo di poter fare molto e al più presto, ma abbiamo bisogno di collaborazione delle realtà sanitarie locali. Anche i territori devono acquistare consapevolezza riguardo ai diritti di queste persone: non dobbiamo tollerare degrado e condizioni di vita incompatibili con il più elementare rispetto della dignità e lesivi dei principi della nostra Costituzione".

"La Commissione vorrebbe chiudere almeno tre ospedali su sei e, comunque, arrivare all'individuazione di nuove strutture a custodia 'attenuata' da destinare al trattamento sanitario degli ospiti. Bisogna intervenire su queste realtà, ribadisce la Commissione, anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca che hanno coinvolto l'Opg di Montelupo Fiorentino, dove un internato è morto per aver inalato del gas, ed Aversa, dove due agenti della polizia penitenziaria sono state poste agli arresti con l'accusa di aver abusato di un internato transessuale"
"Gli ospedali psichiatrici giudiziari - afferma il senatore Michele Saccomanno, relatore di maggioranza dell'inchiesta sulla salute mentale - devono essere superati. Non possiamo più ignorare, di fronte agli ultimi fatti di cronaca e alle risultanze dell'indagine effettuata dalla Commissione d'inchiesta, le condizioni disumane e di degrado in cui vivono questi cittadini. Gli internati sono persone malate e come tali vanno curate e recuperate nel pieno rispetto della dignità umana e dei diritti costituzionalmente garantiti. Lo sforzo economico a sostegno della riabilitazione e della presa in carico di questi cittadini da parte della sanità regionale non solo è possibile, ma rappresenta un impegno concreto preso da Governo e Parlamento per cancellare questa vergogna"
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=64218&ref=HREC1-12

lunedì 14 marzo 2011

Lo Tsunami, il Nucleare e le Energie rinnovabili

Ciò che sta accadendo in Giappone ci pone in ginocchio costringendoci ad una ennesima riflessione sulla Vita.
Innalzare la bandiera del risparmio economico (qualcuno dice del 30% sull'attuale consumo) come baluardo di virtuosismo decisionale a favore della collettività, investendo il Nucleare delle relative funzioni salvifiche, significa continuare a disconoscere il fondamento antropologico della Società: promuovere la Vita contro la Morte, la Vita in contrapposizione alla Non Vita. Fare in modo, pertanto, che la vita umana (ogni singola e specifica vita) possa manifestarsi in tutta la sua integrità e bellezza.
Dimentichiamo troppo spesso questo sacrosanto principio e facilmente cerchiamo soluzioni per rispondere ai problemi del Sociale mediante progettualità prive di Riflessione sull'identità e sulla relazione che vede da una parte il sistema (sociale) e le sue esigenze funzionali, dall'altra il suo ambiente, con i relativi sistemi e le loro specifiche esigenze.  La relazione è fondamentale e la società di oggi deve trovare soluzioni che rispondano alle richieste ambientali e che, nel caso specifico, dovranno presentarsi come equivalenti funzionali alla scelta del nucleare. Non sono pochi gli scienziati che ribadiscono la possibilità di invertire la rotta senza per questo dover tornare all'Età della Pietra, come qualcuno profetizza, secondo una visione ancora più apocalittica della paura del nucleare.
La Paura (per il futuro) è sempre arroccata sul Pericolo o sul Rischio ed oggi il rischio di un disavanzo economico non regge la forza del pericolo di una catastrofe nucleare in forza di eventi naturali come gli tsunami ed i terremoti che hanno costretto il pianeta ad uno slittamento del suo asse.
L'Europa inizia ad interrogarsi su ciò che è conveniente fare per la Vita, piuttosto che per la Bolletta e la globalizzazione costringe Occidente ed Oriente ad una Riflessione seria ed utile per trovare soluzioni equivalenti, non dando "nulla per scontato", neanche l'impossibilità di un Risparmio energetico mediante fonti di energia alternative a quelle nucleari.

martedì 8 marzo 2011

MISTERO di Giusy Porzio


Croce!

Incancellabile simbolo del Cosmo... .

Nelle viscere della terra affondi.
La prima materia della cieca umanità
unisci,
alle Divinità dello Zenit Celeste!

L'Occidente e l'Oriente ...
maschio e femmina
abbracci,
opposti e congiunti ad un tempo
nel tuo Centro Arcano!

Attraverso di Te
la mia vita passa ...

Dal mio essere Eva
al mio diventare Sofia!

Ove... nell'agognato percorso
verso le Celesti Sfere ...
nel tuo Centro Luminoso
ho incontrato il mio amato!

Egli si fa... infinita femminea dolcezza ...
e la mia essenza di femmina ...
si fa Trascendente

Coscienza!

lunedì 7 marzo 2011

I consultori familiari


Da troppo tempo giungono notizie sul cattivo funzionamento dei consultori familiari, con la principale motivazione che il personale non è adeguato per l'eccessiva utenza. Di oggi la notizia di una cara amica che dopo aver prenotato una visita ginecologica - presso il consultorio familiare di residenza - per le ore 10.00, è costretta ad aspettare l'arrivo del medico sino alle 12.00, senza che - tra l'altro - vi fosse stato avviso. La stessa visita si è conclusa con la richiesta di analisi e il rimando alla settimana successiva. Sconcertante, altresì, è il fatto che la sala d'attesa era gremita di donne perchè la settimana precedente il medico non si era proprio presentato. Tale disorganizzazione costringe i cittadini (le donne, nel caso specifico) ad utilizzare il proprio tempo come belle statuine nelle sale d'attesa degli ambulatori pubblici. Siamo nella provincia di Bari e si spera che -  finalmente - anche sulla sanità pubblica, si rifletta e si agisca per porre rimedio a tali inconguenze del Welfare.

domenica 6 marzo 2011

Trasgredire


In linea di principio, l'Occidente moderno ha costruito la semantica dell'amore sull'intimità interpersonale. Sono le persone ad essere rilevanti e non i ruoli. 
Non mancano certo orientamenti trasgressivi della "regola", come quando la scelta del partner viene fatta derivare dallo status, quindi dalla posizione sociale. Ma si tratta di fatti marginali rispetto alle aspettative generalizzate.
Per questa ragione, osserviamo quanto accaduto nel villaggio egiziano di Sol, a sud del Cairo, quindi il contrastato amore tra la figlia di un contadino musulmano e il figlio di un contadino cristiano, trasformatosi in un fatto di sangue e di vendetta (La Repubblica: Egitto. Scontri interreligiosi) come una forma di selezione lontana anni luce che conferma la portata di morte di ogni ideologia, anche quella di derivazione religiosa che, anche qui - in linea di principio -  dovrebbe unire anziché separare.

lunedì 28 febbraio 2011

Maddaloni e il Villaggio dei ragazzi

Siamo nell'Italia del 2011, eppure non mancano alle cronache storie di reiterata violenza da parte degli adulti nei confronti di bambini e ragazzi "ribelli". Di oggi la notizia che lascia stupefatti - non certo per bellezza - e che riguarda un centro "educativo", il Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni. 
"Pugni, schiaffi, spintoni che in qualche caso hanno fatto cadere anche dalle scale la vittima, l'uso della cintura come strumento di punizione. Ma soprattutto ingiurie, da 'porcò ad 'handicappato', per tutti i ragazzi che dovevano tutelare e formare, e in particolare per cinque di questi, tra cui un extracomunitario. E' il quadro che viene fuori dall'indagine della Squadra mobile di Caserta che ha accertato episodi di violenza, per una maestra anche sessuale e ai danni di due minori, fino a maggio dello scorso anno all'interno del 'Villaggio dei ragazzì di Maddaloni" (...)
La struttura. La Fondazione "Villaggio dei ragazzi - don Salvatore d'Angelo" di Maddaloni è un ente di assistenza e di beneficenza (IPAB), riconosciuto con decreti del Presidente della Giunta Regionale Campania, nato alla fine della seconda guerra mondiale per aiutare, in quella fase storica, l'infanzia abbandonata e priva di tutto. Il suo fondatore, don Salvatore D'Angelo, morto il 30 maggio del 2000, era consigliere spirituale e amico di infanzia del senatore Giulio Andreotti, quest'ultimo ancora presidente onorario della fondazione e consigliere di amministrazione effettivo. Un anno fa, l'ex presidente del Consiglio aveva ricevuto anche la cittadinanza onoraria dal comune di Maddaloni.
Nel 1994 don Salvatore venne coinvolto in una inchiesta su una ipotesi di ricettazione della procura di Santa Maria Capua Vetere, ma la sua figura è sempre stata legata alla maxi-struttura per i giovani più disagiati capace di ospitare oltre 500 persone e introdurre, dopo un percorso formativo, nel mondo del lavoro i giovani ospiti.
Fonte: La Repubblica

Ci preoccupiamo del ricorso di molti adolescenti alla prevaricazione senza mai sollevare il problema degli adulti che li affiancano e delle modalità che accompagnano il loro operato. Mi chiedo quante di queste strutture per minori operano in tutta Italia senza che vengano sottoposte a verifiche. Dove sono i servizi sociali che dovrebbero svolgere la funzione di monitoraggio e controllo?
In un clima di violenza e sopruso, quale socializzazione può realizzari? Quale partecipazione differente dalla mera prevaricazione può affermarsi nei luoghi della correzione?
Nessuna motivazione è valida per spiegare l'accaduto che è il frutto di incompetenza educativa accompagnata a smania di potere. Da non dimenticare che il dolore radicato nella memoria emotiva, nel migliore dei casi, richiede un lungo periodo di elaborazione, non meno doloroso,  perché ci sia "rinascita".

mercoledì 23 febbraio 2011

La Libia dei giovani e la fine di Gheddafi

Anche per la Libia è arrivato il momento. Siamo a Tobruk ed "in piazza adesso sventola alto il tricolore con la mezzaluna "dell'indipendenza" al posto del vessillo verde introdotto da Gheddafi nel '52 come simbolo della "rivoluzione popolare". Verde come il Libro pubblicato dal tiranno nel 1975 per regolare la Jamahiriyyia, l'immaginario Stato delle masse. È lo stesso che, scolpito in copie di dimensioni monumentali, punteggia il Paese e infatti là fuori i giovani ora stanno demolendoneuno a colpi di piccone. "Ecco la giusta fine di quel libro assurdo", si sgolano i ragazzi. I tonfi del cemento che rotola a terra fanno da sordo controcanto alle raffiche di mitra che riempiono il cielo di Tobruk, sparate per festeggiare "la liberazione". " (Da La Repubblica)

Una nuova ribellione attraversa quindi l'Africa, ed un'altra icona del potere assoluto, di un governo fondato sul fucile e sulle idiosincrasie del leader, sta crollando.
Il "re dei re d'Africa" è oggi sotto la scure del giovane popolo libico che sta pagando sulla propria pelle, ed in massa, il bisogno impellente di libertà e giustizia. Il potente e pre-protente Gheddafi, nutrito da una cultura di morte, continua a scagliarsi contro la vita del "suo" popolo ma le sue ore sono contate. Il tempo della trasformazione è giunto, la società è pronta e non lascia nulla dietro di sè oltre alla memoria delle singole vite che sono state umiliate, per troppo tempo, dall'ideologia.
In tutto ciò, mi torna in mente la visita di Gheddafi in Italia lo scorso anno, con le sue amazzoni e il teatrino annesso. Ricordi che lasciano soltanto l'amaro in bocca.
Credo che il bisogno di rinnovamento sia oramai diffuso, non soltanto in terra d'Africa.

domenica 13 febbraio 2011

Se non ora, quando?

Mentre in Africa le piazze si riempiono di uomini che rivendicano diritti civili e sociali (sebbene sotto il controllo tradizionale del potere militarizzato), in Italia sono le donne - che possono - a cercare giustizia. Oggi ai cortei erano in tante, più di un milione, ed hanno attraversato le strade d'Italia. Non siamo negli anni '60, non è il popolo delle femministe ma sono le donne del 2000, di qualsiasi estrazione sociale, che hanno risposto al capo del governo italiano, Silvio Berlusconi, ed al suo team di uomini al potere. Nelle città italiane dove maggiore è la libertà di pensiero e di azione non sono stati i sindacati, nè i partiti a motivare la partecipazione delle donne alla manifestazione di piazza, quanto meno non sono stati gli unici.
La libera affluenza ha risposto ad una vocazione ben chiara, quella al riconoscimento della Vita, nella sua specifica Bellezza, che affiora al di fuori delle logiche di mercato.
La Gestione delle risorse umane è in crisi, così come lo sono le organizzazioni che utilizzano le singole vite per aumentare gli affari, la distribuzione ed il mantenimento del potere.
In tutto ciò vi sono le donne che oggi, nella modernità, possono: Riflettere, Concettualizzare, Dichiarare, Rivendicare. Anche alla luce di un sentire profondo che si radica nei loro corpi e che ricorda l'ancestrale appartenenza all'unità ed alla sintesi che è Vita ed Amore e che nulla ha a che vedere con la strumentalizzazione dell'amore quando viene inteso come mera scarica di adrenalina.

mercoledì 2 febbraio 2011

Uomini e donne: uguali in Amore


Per la scienza arriva sempre il momento di buttare il vecchio e fare entrare il nuovo, anche quando il nuovo porta con sè il ribaltamento di credenze e ordini ritenuti inossidabili. Come si sa, il Nuovo richiede la de-costruzione del già dato per dare spazio a possibilità inedite di espressione.

Nel caso delle attribuzioni di genere (maschile e femminile), un recentissimo studio realizzato all'University College e pubblicato si PloS One refuta la tesi, data per scontata e ribadita da John Gray nel suo best seller, secondo la quale gli uomini sarebbero Marziani e le donne Venusiane. La realtà è che il cervello dei due sessi segue le stesse dinamiche e ciò è particolarmente visibile durante l'innamoramento. Le risposte alle sensazioni d'amore sono le stesse e le incomprensioni di coppia non hanno nulla a che fare con i neuroni e la biologia. La dopamina, neurotrasmettitore dei circuiti della ricompensa, attiva un senso di appagamento comune per uomini e donne.
Le differenze, chiaramente visibili nelle relazioni sociali, non dipendono quindi dalle strutture cerebrali ma da "condizonamenti di genere, culturali e sociali, appresi nell'arco della vita". Per l'antropologo Alessandro Bertirotti  "il dato più interessante della ricerca è comunque quello di aver scoperto la disfunzionalità della parte della corteccia cerebrale dedicata alla formazione del giudizio critico, e questo in entrambi i generi, sia per gli eterosessuali che per gli omosessuali". La natura avrebbe quindi predisposto l'assenza di criticità mentale di fronte all'Amore, rendendo probabile l'innamoramento (La Repubblica). 

Tutto ciò non ci sorprende, almeno non sorprende chi sa molto bene che i significati che attribuiamo al mondo sono simbolici, quindi culturali, e che la cultura costituisce la caratteristica umana, diciamo la sua "specificità", grazie alla quale l'Uomo ha potuto sopravvivere benché privato di "naturali" attributi specialistici (artigli, ecc.).
Per rispondere all'esigenza primaria di sopravvivenza, la specie umana ha quindi costruito comunità comunicanti e società sempre più complesse con relative semantiche ricche di significati simbolici che hanno orientato e facilitato il coordinamento tra gli individui.
Nella crisi odierna pare però che il simbolico sia diventato talmente trascendente rispetto alle cose a cui si riferisce da costituire sempre meno la specializzazione umana necessaria per la Vita. Il rimando alle archeologie culturali non aiuta, ed è proprio su questa condizione del moderno che occorre interrogarsi per riflettere anche sulla cultura di genere, considerando la possibilità che le differenze, oltre ad essere inesistenti sul piano della Natura, siano oramai disfunzionali alle singole vite, al punto da innescare sempre più dia-boliche (separazioni) vitali (riferite alla conservazione della vita) oltre che dia-boliche culturali.

domenica 30 gennaio 2011

Napoli: vedi il mare quant'è bello, ispira tanto sentimento

I rifiuti a Napoli non sono soltanto quelli in bella mostra tra le vie della città. Il problema non è soltanto: inceneritore si/inceneritore no, discarica si/discarica no. A Napoli dal 2006 (per quel che ne sappiamo) sino al 2007 (per quel che ne sappiamo) venivano versati in mare liquami riferiti in particolare agli impianti di depurazione che non depuravano, liquido prodotto dalla spazzatura. "Secondo l'accusa il rifiuto liquido, per sua natura altamente inquinante, non poteva essere conferito nei depuratori ritenuti "già inadeguati ad assicurare la normale depurazione" (da La Repubblica). Ma  del mare inquinato di Napoli e dintorni ricordo molto bene, ben prima del 2006.
Oggi le responsabilità sono state attribuite a dirigenti (pubblici e privati). Persino chi era preposto al controllo (protezione civile) ha operato in questa deliberata volontà di Morte. 

Ma ciò che leggo oggi mi lascia ancora più esterrefatta:
"Interrogato nel 2008, Catenacci - uno degli inquisiti - aveva difeso questa soluzione affermando che una diversa forma di smaltimento avrebbe anche potuto aprire la porta ad affari illeciti" (da La Repubblica).

Siamo nella tipica barzelletta napoletana, quella che ti fa dire - col sorriso - di aver agito illegalmente per contrastare l'illegalità. Ma qui le responsabilità sono nei confronti della Vita, quella "biologica".

Sento già la risposta:  " vuè, mò stam esageran!"

Pensare che i napoletani per indicare una persona "poco pulita" utilizzano proprio il termine "inquinato".

mercoledì 26 gennaio 2011

Father di Pasquale Squitieri

Anteprima al Petruzzelli.


Di una crudezza che sembra non lasciare spazio al lieto fine, perché la realtà supera la fantasia, una realtà fatta di "Opportunità" che decretano, senza "mezzi termini", sulla Vita e sulla Morte. Eppure il lieto fine c'è e si dispiega nella scena finale in cui è la Memoria emotiva a prendere il sopravvento, con il suo Sapere che non può essere violato perchè costruito sull'Amore.

Tali mie considerazioni hanno prevalso su quelle inerenti la recitazione, la mancanza di effetti speciali e su quant'altro appartiene alle tecniche della fiction cinematografica. Ma qui, difatti, più che fiction c'è Realtà che nulla lascia alle patetiche messe in scena delle mezze verità.

Se l'Arte è ciò che permette alla società di vedere oltre l'Ordinario, siamo di fronte ad un prodotto artistico di stra-ordinaria qualità.

martedì 25 gennaio 2011

L'ultimo sogno di Pechino: underground/overground

Il problema dell'inquinamento è oramai al centro dell'attenzione delle politiche nelle società che devono confrontarsi con le conseguenze della modernità. La Cina, con i suoi 90 milioni di abitanti, sta tentando, su vari versanti, di affrontare il problema. Degli ultimi giorni è la notizia che vede Pechino alle prese con una idea progettuale a dir poco stravagante. Si tratta di un mega progetto, da realizzarsi entro il 2020, che vede lo spostamento dei centri commerciali e degli uffici nel sottosuolo della città. Il traffico inquinante verrà spostato sottoterra. In superficie dovrebbero viaggiare soltanto autobus, taxi, scooter elettrici, biciclette e risciò. In superficie verranno realizzati maxi parcheggi per le auto private che emergeranno dal sottosuolo, le quali, tra l'altro, per poter circolare nei quartieri, dovranno essere   rigorosamente elettriche. 

 
Da La Repubblica:

 "In superficie - dice Guo Jinlong - Pechino sarà restituita ai pedoni, alle piste ciclabili e ai mezzi a emissioni zero, compreso il rumore. Nasceranno trenta nuovi parchi e per le lunghe distanze urbane ricorreremo a treni ad alta velocità. Ai bus elettrici saranno affiancate metropolitane di superficie su binari allargati. Sotto i convogli potranno scorrere i veicoli su ruota".

 "La circolazione invisibile - dice il sindaco - prevede che anche commercio, ricettività e uffici si sviluppino in basso, anziché verso il cielo". Superando Seul e Tokyo, Pechino costruirà nel sottosuolo centinaia di centri commerciali, alberghi e distretti per gli affari. Oltre che a decongestionare la superficie, riservata a tempo libero e residenzialità, lo sviluppo sotterraneo consentirà di tagliare consumi di energia ed emissioni per riscaldamento e aria condizionata. "

"Non vedere la luce del sole durante spostamenti e orario di lavoro sarà compensato dal tempo risparmiato, che potrà essere speso all'aperto e in un'aria pulita".

Positivi i primi commenti dei pechinesi davanti alla prospettiva di una vita da talpe. "Meglio guerriero di terracotta - ha scritto un internauta - che canarino asfissiato".

Entro dicembre Pechino sarà anche la prima metropoli del mondo interamente wireless.

Nel cuore della civiltà egizia, la Rivolta popolare per i diritti sociali e politici

Come nella vicina Tunisia, anche in Egitto la rivolta popolare attraversa il divenire degli eventi e racconta di una modernità, tutta occidentale, che anche lì si dispiega, accanto ai grattacieli e al moderno Capitale. I 25 mila egiziani che manifestano contro il governo presieduto da Mubarak vogliono riforme politiche sociali e persino i beduini si sono uniti alla protesta.
Non è la prima volta che gli egiziani vanno in piazza a manifestare, con le loro modalità a cavallo tra tradizione e modernità, come quella di darsi fuoco, ma oggi i motivi sono tipicamente occidentali. Non si tratta di  "fanatismi", ma di rivendicazioni di diritti  sociali e politici. D'altra parte, è stato lo stesso Mubarak ad allargare l'apertura verso Occidente iniziata da Arafat. Come si sa, ogni forma di critica può realizzarsi soltanto  quando vi sono spazi, anche se minimi, per la libertà di pensiero e di azione. I totalitarismi negano la libertà,  quindi la diversità,  reprimendola  sin dal suo esordio,  ed infatti la storia della società ci insegna che i cambiamenti epocali avvengono proprio quando i pacchetti culturali "tutto compreso", tipici della Tradizione, iniziano ad incrinarsi.

sabato 22 gennaio 2011

Energia rinnovabile


Così è scritto sul rapporto di Bloomberg New Energy Finance: "Si tratta di un risultato spettacolare - si entusiasma il direttore generale dell'agenzia Michael Liebreich - il precedente record di investimenti è stato battuto con un netto margine di 50 miliardi di dollari". "Un dato - prosegue - che va a sbattere dritto in faccia allo scetticismo sul settore dell'energia pulita" e alle tante difficoltà dell'anno passato: dai "dubbi sulla sostenibilità degli incentivi europei, al fallimento dell'amministrazione Obama a legiferare in materia, fino alle crescenti e infondate perplessità sulla gravità dei cambiamenti climatici".

 "A trainare i nuovi investimenti - si legge - sono state la crescita delle attività in Cina e i settori europei dell'eolico offshore e del piccolo fotovoltaico".
"A dominare questo settore - precisa il rapporto - sono state in particolare le installazioni di pannelli fotovoltaici sui tetti e altri impianti di piccola taglia soprattutto in Germania, ma anche negli Stati Uniti, nella Repubblica Ceca e in Italia".
La Cina è ora la nazione regina nelle rinnovabili. Una spinta che ha trascinato con sé un intero continente. La cifra totale degli investimenti in energia verde in Asia e Oceania ha superato infatti quello messo in campo dalle Americhe e si sta avvicinando sempre più alla leadership europea.

Fonte: La Repubblica

Non avevo dubbi sul fatto che il mercato avrebbe dirottato i propri investimenti verso nuove produzioni e che quella delle energie rinnovabili sarebbe stato uno dei suoi capisaldi. Resta da osservare quanto a questa emergenza ecologica trattata dall'economia (che traduce ogni operazione in business) corrispondano riflessioni altrettanto emergenti negli altri ambiti del sociale (politico, educativo, religioso e scientifico) che non si traducano in mere istanze di recupero della moralità ed in visioni apocalittiche. L'auspicio è che il rinnovamento possa entrare, diffusamente, nei programmi dei sistemi sociali, soprattuto in quelli politici (amministrativi).

lunedì 17 gennaio 2011

Tra natura e cultura: la Vita

"Strano" articolo oggi su La Repubblica, scritto da Meil Mac Farquhar, dal titolo "La maledizione Unesco"
La città Djennè, nel Mali orientale, è stata dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'umanità ma pare che i suoi cittadini si sentano come "congelati nel tempo, come pezzi di museo a beneficio dei turisti".

La città di Djenné è famosa per la sua Moschea, la più grande costruzione del mondo in pietra cruda che, quando era nuovamente sul punto di crollare, ha potuto contare sull'intervento della Fondazione Agha Khan che ha finanziato un progetto di ristrutturazione del costo di 900mila.

"Nel 2006, i primi rilevamenti per il restauro innescarono disordini che portarono a saccheggi all'interno della moschea, assalti ad edifici cittadini e distruzione di automobili. Apparentemente la radice delle violenze andava individuata nelle tensioni sviluppatesi tra i 12mila abitanti, in particolare tra i giovani, costretti a vivere nella miseria mentre l'Imam e le famiglie in vista accumulavano ricchezze grazie al turismo. La frustrazione sembra ancora viva tra i residenti, che si mostrano assai più ostili ai turisti rispetto alla popolazione di altre città del Mali. Invece di sorridere lanciano sguardi torvi, e evitano di essere fotografati o chiedono denaro in cambio".

A dispetto di tutti e di tutto, gli abitanti della città vogliono la Modernità, compreso gli elettrodomestici, che antepongono ai beni "culturali", ai castelli, alle cattedrali, alle abitazioni storiche.

In tutto ciò, è facile vedere nel Capitale e nel suo bisogno di nuovi mercati, quindi di una società di consumatori anche di elettrodomestici,  il perchè di tutto ciò.  Sentiremo, infatti, le voci di popolo, pro e contro la democrazia, il liberismo, la modernità. Qualcuno innalzerà la bandiera della Tradizione locale chiedendo - almeno - soluzioni mediate. 
C'è però, un'altro senso, un'altra narrazione.
Oggi, grazie alla tecnologia e all'informazione, la miseria e l'assenza di dignità per la Vita sta oltrepassando i confini territoriali dichiarandosi al mondo in tutta la sua crudezza. Oggi, la partita non è più tra gli elettrodomestici e le pietre delle belle arti, tra la democrazia e l'oligarchia, tra il potere del "simbolico" costruito dai Grandi della Terra (cavalieri, re, regine, papi e papesse) e il potere del "simbolico" costruito dal Denaro e dal Capitale. Oggi, come non mai, si sta affermando una nuova ecologia sociale, quella del "Non Sapere", dal cui stra-ordinario calderone pare emergere una Nuova Sintesi che è però fuori dalla dialettica e che prevede un'unica dicotomia: la Vita che emerge Nuda e si contrappone alla non Vita. Oggi, le singole vite sono abbastanza ricche del proprio specifico Sapere da riconoscersi sempre meno nelle simboliche e nelle diaboliche logiche del Sociale.

mercoledì 5 gennaio 2011

Est meets West: la scienza e lo "stravagante" investimento della Cina

Stravaganza cinese, direbbe qualcuno. Qualcun'altro ricorderà, invece, il patrimonio culturale del popolo cinese con la sua straordinaria saggezza. Ed è da qui che ritengo si debba partire per comprendere la decisione di "riabilitare" ad attività di scienziato il vecchio e bizzarro virologo francese, Luc Montagnier, quello, per intenderci, che ha scoperto l'Hiv ed ha avuto la sfrontatezza di proporre per Giovanni Paolo II una cura a base di estratto di papaya fermentata. Mandato in pensione a 65 anni è stato chiamato oggi, a 75 anni, dall'università Jiao Tong di Shanghai che ha donato a Montagnier un vero laboratorio con tutto ciò che serve ad uno scienziato per proseguire le sue ricerche. Quali ricerche? Ebbene, ciò che in Occidente viene ritenuta fantasia senile (nessuna rivista scientifica pubblica i suoi contributi, nè vengono messi a disposizione fondi di ricerca) in Cina è intuizione creativa, come segue ...

Da La Repubblica:
"Gli studi che Montagnier porterà avanti in Cina riguardano le presunte onde elettromagnetiche emesse dal Dna di alcuni virus patogeni diluiti nell'acqua. Lo scienziato vuole tracciare l'identikit di queste emissioni e generare onde contrarie per bloccare l'attività dei virus"
"Le mie ricerche  -  spiega il virologo  -  sono alla frontiera tra fisica, medicina e biologia. Abbiamo scoperto che la presenza di Dna, anche in bassissime dosi, genera variazioni strutturali nell'acqua. Possiamo misurarle attraverso i segnali elettromagnetici. Così si spiega come batteri sciolti nel sangue causino danni al cervello".
Le teorie che Science definisce pseudo-scienza verranno messe alla prova a Shanghai, dove Montagnier ha trovato "spirito di apertura, dinamismo e rapidità di decisione".

martedì 4 gennaio 2011

Meeting contro il mercato dei corpi

I beduini si incontrano, pare il prossimo 15 gennaio  nella città di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza (da La Repubblica), per firmare un documento che li impegna a contrastare la compravendita di esseri umani, interi o a pezzi. Si. Pare che sia necessario un meeting per affrontare questo "problema".
Oltre alla tortura e allo stupro, in terra d'Africa si vendono corpi "vivi" per il mercato della Salute mondiale. Quando un profugo non può pagare il denaro richiesto (direttamente o mediante parenti in loco) le soluzioni sonon due: 1) eliminazione del corpo (oramai inutile) 2) trasferimento del corpo in cliniche egiziane specializzate in espianti di rene.
Sul mercato internazionale il rene vale 6.000 dollari


Pare che i predoni dichiarino che "all'Egitto i trafficanti fanno comodo, perché se vengono chiusi i tunnel che da Rafah portano a Gaza, il Sinai verrebbe inondato di persone che vogliono attraversare il confine, per raggiungere Israele".

Questo è ...






Dio creò l'uomo  a sua immagine.
A immagine di Dio li creò.
Maschio e femmina li creò.

domenica 2 gennaio 2011

Economia ed Antropologia













Da sempre il Denaro è, al pari di altri medium, un "equivalente generale ed astratto" (N. Luhmann) che, dal punto di vista antropologico, richiede individui altrettanto "equivalenti ed astratti", privi di Individuazione. Individui, pertanto, che utilizzano un "cognitivo dissociato che si affida sempre meno ad una memoria emotiva" (G.Piazzi). In questo senso, vediamo il Denaro risolvere le Guerre, livellando nel tempo le "controversie" in nome della "libera circolazione", ma anche dissolvere la Vita quale Idea incarnata di Materia e Spirito: il grande Generalizzatore annulla le specificità e rimanda allo Spirito disincarnato.

Napoli, l'esercito e la monnezza


Come nelle migliori commedie napoletane, il ministro della Difesa dello Stato italiano, Ignazio La Russa, è oggi a Napoli per incontrare i militari dell'Esercito Italiano impegnati nell'operazione "strade pulite".  L'Esercito, formato da militari stipendiati per garantire la difesa del popolo italiano, sono infatti al servizio dei cittadini napoletani che continuano a produrre monnezza (rifiuti, per intenderci) che nessuno raccoglie. L'Esercito, è scritto nell'articolo di oggi sul quotidiano La Repubblica "sta impiegando nell'attuale particolare situazione di straordinaria necessità e urgenza 160 uomini e donne ed oltre 80 mezzi, ha sgomberato solo in quest'ultimo periodo - viene sottolineato in una nota del ministro  - oltre 2.200 tonnellate di rifiuti, ripulendo la città di Napoli e circa 30 Comuni della provincia partenopea". Ministro, Generali, Comandanti e Soldati. Un team straordinario al servizio dei napoletani.
L'idea del ministro e del "ghe pensi mi" è geniale. Risparmiare sulla manodopera ed utilizzare l'esercito, allo stato inservibile, per compiti di nettezza urbana. Si potrebbero utilizzare le forze armate in tutte le città italiane, abbattendo i costi della raccolta rifiuti ed assicurando ai cittadini italiani strade pulite da rifiuti normali e "tossici".  Sarebbe uno straordinario intervento di intelligenza pacifista ed organizzativa, come in una vera azienda che ai conflitti (insanabili) preferisce i profitti.