sabato 18 giugno 2011

De Magistris e Napoli 'monnezza'

Pare che il nuovo sindaco di Napoli, l'ex magistrato Luigi De Magistris, abbia promesso, entro quattro o cinque giorni, di liberare la città dai rifiuti. Non possiamo credere che un sindaco neoeletto, nel giro di pochi giorni risolva la spinosa questione, benchè soltanto l'emergenza, quindi il momentaneo spostamento della spazzatura in altri siti. Pare che sia stato nominato anche un nuovo presidente dell'Asia, l'azienda speciale del Comune di Napoli che si occuperà di  raccolta differenziata. Si tratta di un piemontese  che, a fronte della sua concreta esperienza, dovrebbe aiutare i napoletani nella gestione moderna dei rifiuti. Se così sarà, i cittadini di Napoli ed i partiti politici sostenitori della precedente amministrazione dovrebbero interrogandosi seriamente sulle pregresse inadempienze, lasciando stare - al momento - le polemiche contro il governo nazionale (centrale) e soffermandosi sul locale (periferia) dove - oggi, più che mai - si dispiegano le "prassi", compreso le resistenze e le ribellioni alle decisioni centrali qualora non rispondano ai diritti dei cittadini. Altro discorso è quello dell'interferenza "camorrista" (pro e contro) sulla quale sinora nessuno si è ancora pronunciato.
Quindi, auguri napoletani!!

martedì 7 giugno 2011

L'eco-logica deviante del riutilizzo di elettrodomestici dismessi

Modernità significa innovazione ma anche inflazione dei rifiuti. Così succede che in Italia un gruppo di ghanesi decida di utilizzare gli elettrodomestici usati secondo una vera e propria eco-logica del riutilizzo, inserendoli in un nuovo mercato che crea lavoro e risponde ai bisogni delle fasce più deboli: in Italia e in Africa (il fatto che vengano rivenduti come "beni di lusso" ci fa riflettere ulteriormente).
Peccato che si tratta di un mercato illegale basato sul "furto" e sulla "ricettazione".

Eppure potrebbe diventare legale a tutti gli effetti e con ottime conseguenze sul piano del lavoro (cooperative o altre forme di imprenditoria) e del riciclo, senza costi aggiuntivi per le amministrazioni locali. Basti pensare che l'allestimento di un'isola ecologica ha un costo che supera i 100.000 euro e non vi è garanzia sul raggiungimento degli obiettivi dato che spesso rimane inutilizzata.  Ben spiega Jacopo Giliberto nel suo articolo: jacopogiliberto.blog.ilsole24ore.com/correnti/2011/01/rifiuti-di-napoli-la-mangiatoia-le-136-isole-ecologiche-pagate-carissime-e-abbandonate.html

Ritengo che le comunità locali possano fare uno sforzo cognitivo e organizzativo per trovare soluzioni ai problemi (quello dei rifiuti è sicuramente rilevante) e nel migliore dei modi, evitando di dare il fianco a speculazioni e scelte da codice penale.