venerdì 31 dicembre 2010

Ancora un anno...2011!




Nel vortice della Vita, dove tutto trova la sua dimensione, auguro a coloro che "resistono", coraggio e responsabilità. 
Nel semplice troveremo il complesso e l'umile Cuore diverrà Anima che infonde il soffio e crea inedite possibilità di Vita.

sabato 27 marzo 2010

SIAMO IN RETE. Un attimo di attenzione.

Era il 2004. Così scriveva Galimberti riguardo l'uso del telefonino: "se fossimo buoni osservatori di noi stessi, forse, per conoscerci, potremmo risparmiare sulle sedute psicoanalitiche e prestare attenzione all'uso che facciamo del telefonino, che è un grande rivelatore del rapporto che noi abbiamo con la realtà e con gli altri". Con riferimento al libro dello psicoanalista Luciano Di Gregorio, Psicopatologia del cellulare, Galimberti tracciava una sintesi sulla condizione umana nella società dei network, delle reti in cui tutti siamo in contatto e dove è il cellulare a regolare la distanza, non soltanto quella fisica ma anche quella  "più intollerabile di natura sentimentale che nasce dai vissuti di mancanza e di perdita del contatto con l'altro". L'ansia associata all'assenza è ben conosciuto dai bambini in dipendenza totale dalla mamma.  Ed anche qui ci sarebbe da dire: vedi "La scoperta della solitudine" di Paolo Stauder. Ma restiamo con Galimberti che dice: "chi è un uomo che non sa tollerare la distanza e l'assenza, che non sa stare solo con sé, che traduce subito la solitudine in un vissuto d'abbandono, quando non addirittura in una perdita di identità?". Di uomini così ce ne sono tanti e pare che il telefonino sia proprio lo strumento magico che placa l'ansia ma non l'elabora, ed anzi soddisfa anche il bisogno di onnipotenza (anche questo ben conosciuto dai bambini). Tuttavia, come accade con i farmaci ansiolitici, c'è l'effetto collaterale. L'onnipotenza richiede il controllo e quest'ultimo alimenta i vissuti paranoici. Ecco che "incontenibili diventano le nostre verifiche sulla vita delle persone che ci interessano, sui luoghi che frequentano, sugli spostamenti che effettuano nell'arco della giornata, sulle persone che incontrano e sulle cose che fanno in nostra assenza". E non finisce qui. L'onnipotenza non è tale se non è esibita. Il telefonino diventa lo strumento dell'esibizione. Esibisce l'intimo, il personale, il segreto. Esorcizza l'anonimato. Le industrie sanno bene tutto ciò ed infatti pare che la ricerca tecnico-scientifica abbia come motore di ricerca il terrore dell'imprevedibile. Sarà per questo che  - si chiede ironicamente Di Gregorio - per uno strano scherzo lessicale, il telefonino ha lo stesso nome del mezzo che si usa per il trasferimento dei detenuti?
Ed oggi non c'è soltanto il telefonino.


lunedì 22 marzo 2010

Sanità per tutti: magico momento


Obama ha fatto "quasi" goal.  Tra pochi giorni gli americani sprovvisti potranno garantirsi un tetto di accesso alle cure gratuite. Ovviamente, non tutti gli americani e senza rinunciare alle assicurazioni private che continueranno ad imperare, trovando adeguate strategie di marketing. Per l'America che conta - è risaputo -  l'accesso alle cure per tutti è un optional socialista che nulla ha da spartire con la libertà individuale di vivere o di morire. Almeno dal momento successivo alla nascita.
Ringraziamo Obama in ogni caso. Ci sta provando.

Le Gangs sono sempre con Noi

Vent'anni o giù di lì. Si ispirano all'America liberale. New York è il loro mito, la città che accoglie tutti i colori senza perdere il valore del Noi che si chiama Gang e identifica. Uno per tutti, tutti per uno. Coltello alla mano, per difendersi dal Noi altrui ma anche per "attaccare" il diverso, compreso il privilegiato "vestito da ricco". All'interno: solidarietà, fedeltà. Aspirano al riconoscimento sociale, non potendo accedere all'ascesa, e rivendicano ciò che sanno essere controcorrente: solidarietà, fedeltà e aderenza alla tradizione, anche quella relativa alle distinzioni di genere. Illegalità inclusa. Insomma, un revival degli skinheads italiani degli anni '90, senza riferimento ai "colori politici". D'altra parte, come diceva uno skinhead - da me intervistato in quegli anni: "Stalin e Hitler dicevano le stesse cose, solo che noi siamo allergici al rosso e ci mettiamo sul nero". Saggezza politica dei nostri tempi.

giovedì 18 marzo 2010

Truffa ai danni del Comune di Milano: banche e dipendenti comunali

Quattro banche sono state rinviate a giudizio per truffa finanziaria ai danni del comune di Milano. Pare sia la prima volta che in Italia si proceda in tal senso, considerando i prodotti finanziari alla stessa stregua degli altri. I danni arrecati al Comune sono di ben 101 milioni di euro e tra gli imputati troviamo il figlio del governatore della Campania Bassolino - manager di Ubs a Londra, l'ex direttore generale del Comune e un membro della commissione tecnica comunale. Le banche coinvolte: Jp Morgan, Deutsche Bank, Ubs e Depfa. Non entriamo in merito agli aspetti tecnici ma ricordiamo che sono tanti i Comuni d'Italia che hanno utilizzato il proprio patrimonio finanziario per acquistare prodotti tossici come i derivati, ed infatti le indagini giudiziarie sono ancora in corso per molti. Ciò che voglio sottolineare è l'irresponsabilità dei dipendenti comunali che hanno messo a repentaglio risorse economiche "pubbliche" non tenendo minimamente conto che il denaro investito non appartiene al Comune ma ai cittadini italiani che gliel'hanno affidato. In ciò individuo la gravità della situazione e non tanto nelle banche truffaldine - orientate al profitto - per le quali verrà stabilita la pena prevista dal codice giuridico. La vicenda dovrebbe servire a ricordare il senso delle istituzioni pubbliche, sanzionando in particolar modo coloro che - benché investiti di cariche pubbliche - hanno arrecato un danno, in questo caso economico, alla collettività.

lunedì 1 marzo 2010

Broker: una professione come altre

Nel mondo della finanza, sconosciuto ai più, continuano i colpi di scena. Da qualche giorno si dice che a Manhattan sia in atto una congiura contro l'euro, dopo la crisi della Grecia. Sul Wall Street Journal del 26 febbraio scorso è scritto che - nelle ultime settimane - l'euro è diventato l'obiettivo preferito dei fondi hedge e che la strategia di attacco sia stata preparata in una riunione (cena), svoltasi a Manhattan lo scorso 8 febbraio, a cui hanno partecipato grossi calibro come Gorge Soros (Soros Fund Management), Aaron Cowen (Sac Capital Advisor) e Donald Morgan (Brigade Capital Management). Gli stessi individui che avrebbero orchestrato l'attacco a Bear Stearns prima, e a Lehman Brothers in seguito. George Soros, per intenderci, è quello che nel '92 mise alle corde la sterlina e la lira guadagnando in poche settimane 1 miliardo di dollari: il principe delle speculazioni. E si, un miliardo di dollari. I tecnici dicono che gli speculatori possono avviare un trading da 100 milioni di dollari, ottenere un calo dell'euro del 5% e raddoppiare la somma investita in partenza (5 milioni di dollari). Non parliamo di una realtà parallela, ma dell'economia finanziaria che opera alla luce del sole e sta all'economia reale come un topolino ad un elefante. Il topo ha la meglio e così chi opera con lui. Basti pensare a quanto è stato valutato - e pagato - il lavoro di un broker di 28 anni. Ben 28 milioni di dollari l'anno. Ma cosa farne di tutto questo denaro? Non è un problema da porsi. Le cifre in ballo sono talmente alte che non possono essere motivare da alcuna logica oltre a quella dell'economia autoreferenziale. Né è rilevante capire come si muoveranno gli economisti.

domenica 7 febbraio 2010

Territori recintati

Ad un ciclista professionista di Morbegno, in provincia di Sondrio, che con la sua squadra - il 27 febbraio, doveva partire per gli Stati Uniti per un lungo periodo di ritiro stagionale, il consolato Usa di Milano ha negato il visto di sei mesi con la seguente motivazione: poiché l'economia italiana non è florida, il ciclista avrebbe potuto avere la tentazione di fermarsi negli Usa oltre i sei mesi fissati dal visto (considerato che vive ancora in famiglia e non ha un'occupazione stabile oltre allo sport). Per dire che, siccome l'economia americana è in bancarotta e la disoccupazione è oltre il livello di guardia, gli Usa non possono permettersi altre bocche da sfamare.
Gli Stati Uniti d'America - è evidente - sono in ginocchio. Il luogo per eccellenza della democrazia e dei diritti civili, il paese che ha utilizzato i lavoratori di tutto il mondo è in forte crisi. Come ciò sia accaduto può essere raccontato, in estrema sintesi, così:
siamo in Guerra Fredda e dopo la caduta dell'URSS, gli Usa rappresentano il Grande Fratello che, per forza militare ed economica, abbraccia il mondo intero e lo pone sotto la sua protezione. Ma le cose non vanno per il verso giusto. Troppo denaro viene immesso sul mercato e l'iperinflazione abbassa il potere d'acquisto. L’enorme quantità di liquidità svaluta la riserva monetaria e fa crollare la fiducia nell’intero sistema. Per controllare l’inflazione dei prezzi il paese deve prendere accordi con altri paesi e lo fa in particolare con la Cina (catapultata da poco nel mercato e con una enorme popolazione in ginocchio) che accetta di diventare "fabbrica del mondo". La Cina, però, mantiene il sistema economico interno fondato sullo yuan accanto a quello per le esportazioni basato sul dollaro – con la speranza che i profitti e i benefici ottenuti dall’economia per l’esportazione avrebbero permesso di trasformare il mercato interno, rendendolo stabile, per giungere ad una economia autonoma.
L'equilibrio tra gli Usa e i paesi fabbrica ed esportatori è però una illusione. La situazione commerciale arriva al limite, gli Usa “consumatori finali” scoprono la definitiva virtualizzazione del denaro che credono di portare a proprio vantaggio mentre vengono catapultati in un buco nero finanziario, conseguente all’immissione di titoli “tossici” (perdita del rapporto tra capitale reale e capitale virtuale).
Il rimedio trovato nell'immediato è quello di immettere ulteriore denaro (virtuale) mediante salva banche, cosicché il denaro, creato dal nulla, passa da una mano all’altra (basta un click).
Oggi si dice che l’economia statunitense entrerà in una spirale fuori controllo nei prossimi mesi e che imploderà nel secondo quadrimestre del 2010: non si può attentare agli organi vitali – disconoscendoli – senza che prima o poi smettano di funzionare. La Societè Generale ha avvertito che nei prossimi due anni il debito pubblico sarà enorme (il 105% in Gran Bretagna, il 125% negli USA e in Europa, e il 270% in Giappone) ma la Federal Reserve di New York rassicura dicendo che può immettere liquidità (venuta dal nulla) in maniera massiccia. Il bilancio della FED contiene, a tutti gli effetti titoli “tossici” come quelli delle banche che ha salvato e l'immissione di denaro condurrà ad una ulteriore svalutazione della moneta. (Fonte delle informazioni elaborate in sintesi: “Allarme rosso: é in arrivo la seconda ondata dello tsunami finanziario” di Matthias Chang, Arianna Editrice)
Come possa accadere tutto ciò? Per condizioni interne al funzionamento del sistema economico? Per disegno divino contro l'avidità umana? Per logica naturale delle cose che prevede cicli di nascita, crescita e morte? E' possibile invertire la tendenza oppure bisogna attendere la fine del ciclo?
Ogni interpretazione segue la sua logica di osservazione. Credo, però, che un elemento vada considerato: ricordarsi ogni tanto dell'umile (humus) insito nella memoria emotiva, l'unico a produrre piacere senza denaro. Al ciclista italiano sento, quindi, di voler dire: "meglio le montagne della Valtellina, molto meglio!"

sabato 6 febbraio 2010

Predica bene chi razzola male

Ancora una notizia di cronaca che lascia l'amaro in bocca. Siamo in Germania, tra il 1975 e il 1983, in un liceo ginnasio privato e cattolico. Per anni,  in cambio di buoni voti e promesse sul futuro, insegnanti (preti) e organisti abusano sessualmente dei propri studenti.Lo scandalo scoppia dapprima al Canisius, il prestigioso ginnasio cattolico di Berlino Ovest, diretto dai gesuiti, ma poi dilaga coinvolgendo le scuole superiori cattoliche di Amburgo, Hannover, Goettingen, Hildesheim, della Selva Nera. Centinaia di studenti abusati che oggi, dopo anni di omertà dettata dalla vergogna - oltre che dal dolore, parlano. La Chiesa rabbrividisce, come sempre quando "gli armadi" si aprono.
Si dice che abusare degli studenti fosse abitudine anche nelle scuole religiose dell'Est.
Questa notizia - oltre che suscitare indignazione per l'illegalità e l'immoralità dell'azione in sé - dovrebbe far riflettere sulle atroci conseguenze, sulla persona e sulla vita, dei diabolici pacchetti culturali fondati sulla mortificazione dei corpi - intesi ideologicamente come "involucri" e non come "corpi d'amore". Quindi, sugli inevitabili "abusi di potere". Vicende come questa non sorprendono: non è una novità la "struttura sessuo-negativa" dei nazisti, così come è risaputo che i chierici,  nella maggior parte, sono intellettuali sessualmente pervertiti, rivoluzionari per ragioni nevrotiche, creatori di confusione.

martedì 19 gennaio 2010

Bettino Craxi

Quanto accade in Italia è sempre più sorprendente. Commemorare un politico che ha fatto il suo dovere per certi versi (veniva regolarmente pagato dai cittadini italiani) ma che ha preferito l'illegalità per altri, aderendo ad un "modo di fare politica" fatto di privilegi e interessi privati, mi pare a dir poco sconsiderato. Concordo pienamente con quanto sostiene Eugenio Scalfaro quando dice che gli elementi positivi nel governo di Craxi - con riferimento alla politica estera - non costituivano una novità ma una prosecuzione della politica italiana di quegli anni, mentre non va sottaciuta e, soprattutto, dimenticata, la disinvoltura con cui i politici di quegli anni partecipavano al "sistema di corruttela" di cui Craxi "ne fu un attivo organizzatore, con una differenza rispetto agli altri partiti di governo: il leader del Psi non si limitò a fruire delle "dazioni" ma intervenne sulle singole imprese e sulle singole loro operazioni tassandole o facendole escludere dalle gare. Tralasciamo per carità di patria i decreti in favore di Fininvest".
Ricordo bene i socialisti di quegli anni. Li ricordo anche in Puglia, dove il "sistema della corruttela" era parte integrante dell'amministrazione.
Il fatto è che ancora oggi, ed in maniera trasversale ad ogni partito e coalizione, il motto sempre verde "con noi o contro di noi", continua a connotare la politica, cosicché  lo strumento democratico dell'Alternanza assume un solo significato: "oggi ci siamo noi e ce la godiamo; domani toccherà agli altri". Non a caso la commemorazione di Bettino Craxi.

giovedì 14 gennaio 2010

Terra



a piedi nudi
il ritorno
 

nessuna cattedra, orpello, cavaliere

Obama e la tassa sulla responsabilità

Dopo aver elargito denaro alle grandi imprese finanziarie, il Presidente degli Stati Uniti d'America scopre - ahimè - che non è cambiato nulla e che le operazioni delle banche di Wall Street sono di tipo capitalistico: enormi profitti e bonus "osceni". Se ne  accorge e decide di porre rimedio chiedendo la restituzione di 117 miliardi di dollari alle grandi imprese finanziarie, bancarie ed assicurative. Ovvio che bisognerà attendere. La parola definitiva spetterà, nel 2011, al Congresso che potrebbe rifiutare. Che congresso sarebbe se non rispettasse il pluralismo. La tassa avrà una durata "minima" di dieci anni. Dall'operazione governativa sono escluse le società automobilistiche.
La recessione? i disoccupati? la povertà? chissà! Se necessario, si assumeranno più assistenti sociali, si promuoverà il volontariato e le società caritatevoli. In fondo, come dicono anche in casa nostra, la carità non si nega a nessuno! 

sabato 9 gennaio 2010

Rose e gioia per gli schiavi

Siamo a Rosarno, nella piana di Gioia Tauro - che di gioia ha mantenuto soltanto il nome, ed è guerra. A scatenarla, come accadde alla vicina Campania, sono stati gli Stranieri, quelli giunti da lontano per un "pezzo di pane" e scaraventati in lager fatti di isolamento, degrado culturale e sfruttamento lavorativo. Soltanto qualche mese fa, imprenditori calabresi vennero arrestati per "riduzione in schiavitù" di alcuni immigrati. E siamo in Italia, non nei peggiori incubi degli italiani ma nella loro vita quotidiana, intrisa di prevaricazione sino all'inverosimile.
Una voce, tra i commenti di chi ha la responsabilità, politica e morale, sembra sintetizzare l'accaduto con estrema lucidità: "Bando ai buonismi e alle cose non dette: in Italia esiste la schiavitù. In uno stato civile, moderno e democratico, non si può tollerare che migliaia di persone vivano nell'indigenza più totale, senza il minimo di dignità che dovrebbe essere garantita non tanto da leggi, fondi pubblici o piani di integrazione, quanto dalla civiltà di ognuno di noi" (Fondazione Farefuturo presieduta da Fini).
Tutto ciò deve far riflettere, e tanto! La Calabria, in particolar modo, deve trovare il senso profondo della civiltà e diffonderlo anche al di fuori dei Tribunali.

venerdì 1 gennaio 2010

Per un 2010 di ... Fiducia

Si narra la storia di un monaco zen che pianse all'annuncio della morte di un suo stretto congiunto. Quando uno dei discepoli obiettò che era molto strano per un monaco far mostra di un attaccamento così personale, egli replicò: "Non essere sciocco! Io piango perché ho voglia di piangere".
Così Yun-mein, quando dice: "Nel camminare, camminate. Sedendo, sedete. Soprattutto non tentennate".
Poiché la qualità essenziale della naturalezza è la sincerità della mente indivisa che non oscilla tra alternative. L'unica alternativa a un'orrenda paralisi è balzare nell'azione.
Così quando a Yu-men fu chiesto: "Cos'è il Tao?" egli rispose semplicemente: "Cammina!"
(La Via dello Zen, Alan W. Watts)