Ancora una notizia di cronaca che lascia l'amaro in bocca. Siamo in Germania, tra il 1975 e il 1983, in un liceo ginnasio privato e cattolico. Per anni, in cambio di buoni voti e promesse sul futuro, insegnanti (preti) e organisti abusano sessualmente dei propri studenti.Lo scandalo scoppia dapprima al Canisius, il prestigioso ginnasio cattolico di Berlino Ovest, diretto dai gesuiti, ma poi dilaga coinvolgendo le scuole superiori cattoliche di Amburgo, Hannover, Goettingen, Hildesheim, della Selva Nera. Centinaia di studenti abusati che oggi, dopo anni di omertà dettata dalla vergogna - oltre che dal dolore, parlano. La Chiesa rabbrividisce, come sempre quando "gli armadi" si aprono.
Si dice che abusare degli studenti fosse abitudine anche nelle scuole religiose dell'Est.
Questa notizia - oltre che suscitare indignazione per l'illegalità e l'immoralità dell'azione in sé - dovrebbe far riflettere sulle atroci conseguenze, sulla persona e sulla vita, dei diabolici pacchetti culturali fondati sulla mortificazione dei corpi - intesi ideologicamente come "involucri" e non come "corpi d'amore". Quindi, sugli inevitabili "abusi di potere". Vicende come questa non sorprendono: non è una novità la "struttura sessuo-negativa" dei nazisti, così come è risaputo che i chierici, nella maggior parte, sono intellettuali sessualmente pervertiti, rivoluzionari per ragioni nevrotiche, creatori di confusione.
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