martedì 26 aprile 2011

Speriamo che piova

Tutto è nelle mani del buon Dio, quello che governa il Cielo e la Terra e che deciderà sulla sorte dei regnanti britannici. Matrimoni ce ne sono tanti, ogni giorno, ma quello del figlio del principe d'Inghilterra sta già mettendo in subbuglio la sicurezza pubblica perchè come per tutte le grandi cariche, dello stato e della chiesa, il rischio "omicida in agguato" è dietro l'angolo.  Si dice che per l'evento potrebbero scomodarsi gli estremisti islamici, gli irriducibili indipendentisti nordirlandesi, nonché gli anarchici un pò esaltati, oltre al fanatico isolato e di turno. Tutti interessati a far fuori i monarchici. Meno male che poi c'è la festa privata che, si dice, servirà a "risollevare il morale della nazione e a "rilanciare la monarchia dopo due decenni di scandali e lutti".
Perché tutto vada bene, nei preparativi prematrimoniali vi sono stati arresti preventivi, perquisizioni e quant'altro servirà alla buona riuscita dell'evento. Ciò che però reca vero sollievo è la previsione metereologica che pare sia favorevole alla monarchia. La Santa pioggia costringerà a tenere coperta la carrozza reale e diventerà parte integrante del rito propiziatorio più sentito e amato dell'anno, quello che pacificherà gli animi della "gente inglese" e rimetterà ogni cosa al giusto posto.
Fonte informazioni: La Repubblica

sabato 23 aprile 2011

Siria: la rivolta e i social network

La settimana scorsa almeno cinquantamila persone erano confluite nella capitale della Siria, proprio all'indomani dell'annuncio di un nuovo governo e della liberazione dei cittadini arrestati (una centinaia) durante le precedenti contestazioni. Di oggi la notizia rilasciata dall'organizzazione di difesa dei diritti umani, Human Rights Watch (HRW), sull'utilizzo della  tortura nei confronti dei manifestanti poi rilasciati, visti gli inequivocabili segni lasciati sui loro corpi. Il ricorso alla violenza non riesce però a fermare l'onda di protesta tra la gente di Siria che anzichè retrocedere torna a manifestare.
Sono soprattutto gli attivisti che utilizzano i social network ad informare e portare il conto del martirio:

"Per Malath Aumran, attivista di spicco per i diritti umani in Siria, sarebbero 45 i manifestanti siriani
uccisi oggi in varie città del Paese. Lo scrive sulla sua pagina di Twitter. "Abbiamo i nomi dei martiri. La loro morte è confermata", dice Aumran, che cita testimoni oculari. Secondo le testimonianze di altri attivisti sempre su Twitter, solo questa mattina otto manifestanti sono stati uccisi nel villaggio di Azraa, vicino Daraa nel sud del Paese, due a Duma a nord di Damasco e uno a Homs, terza città siriana anch'essa a nord della capitale. Wissam Tarif, scrive sul social network che un dimostrante è morto a Homs, a nord della capitale e altri sei sono rimasti feriti. Un altro attivista, Malath Aumran parla di sei giovani manifestanti uccisi a Azraa, località nei pressi di Daraa, nel sud della Siria al confine con la Giordania. Gli scontri, secondo al Jazeera, sono ancora in corso. Ci sono anche una bambina di quattro anni e uno di 11 tra le persone uccise oggi. La piccola è stata colpita alla testa da un cecchino in un quartiere periferico di Damasco. Lo afferma l'attivista Suhayr Atassi, riportando una notizia già apparsa su altri siti di monitoraggio tra cui Rassd. Testimoni oculari hanno riferito della presenza sui tetti di alcuni edifici di sobborghi della capitale di non meglio precisati cecchini, come era già avvenuto a Latakia, porto a nord-ovest di Damasco, alla fine di marzo scorso. "
Fonte: La Repubblica





ORIENTE e OCCIDENTE di Ali Ahmad Said Asbar علي أحمد سعيد إسبر‎ detto Adonus أدونيس

Una cosa si era distesa nel cunicolo della storia
una cosa adorna, esplosiva
che trasporta il proprio figlio di nafta avvelenato
al quale il mercante avvelenato intona una canzone
esisteva un Oriente simile a un bambino che implora,
chiede aiuto
e l’Occidente era il suo infallibile signore.

Questa mappa è mutata
l’universo è un fuoco
l’Oriente e l’Occidente sono una tomba
sola
raccolta dalle sue ceneri.

sabato 16 aprile 2011

Effetto Alcol: binge drinking

Siamo in Puglia ed una ricerca della Società italiana di alcologia (Sia)  ci costringe ad un'ennesima riflessione sull'abuso di alcol da parte dei giovanissimi. L'indagine dimostra come vi sia  un aumento costante dell'uso di alcol, a livello nazionale e con particolare riferimento alla regione Puglia. I dati sono stati presentati presso la Clinica Medica Mussi del Policlinico di Bari e si riferiscono al cosiddetto binge drinking, l'assunzione di bevande alcoliche a fini di sballo, una "moda" che coinvolge sempre più i giovanissimi rientranti nella fascia di età che va dagli 11 e i 15 anni, con una percentuale in aumento per le ragazze. 
Fonte: La Repubblica (sezione Bari)

Il problema dell'abuso di sostanze alcoliche e di stupefacenti è oggetto di ricerca da molto tempo e viene ciclicamente ripresentato nelle tabelle e nei grafici delle indagini statistiche. Mancano, invece, ricerche in grado di cogliere le motivazioni (il perchè) del bisogno di sballo alcolico e chimico, senza ricorrere alle solite spiegazioni sul disagio individuale ed alle competenze psico-pedagogiche.
Nei servizi per le dipendenze sono ben consapevoli dell'aumento del fenomeno tra le nuove generazioni ma continuano a lavorare sui singoli individui, cercando di trovare nelle loro storie biografiche e nel loro svilluppo individuale, su piano cognitivo-affettivo-comportamentale, le cause ed i rimedi. 
In alcuni servizi si tenta l'approccio sistemico-relazionale che coinvolge la famiglia, come se il processo di socializzazione e di partecipazione sociale si possa concentrare soltanto al suo interno.
Sarebbe invece auspicabile che di fronte a comportamenti che possiamo definire "generalizzati", quindi sociali, vengano attivate competenze sociologiche che non vanno confuse con quelle statistiche. Le indagini quantitative sono utili strumenti per cogliere i numeri e verificare la portata e l'andamento dei fenomeni sociali, ma sono del tutto inutili per comprendere i processi comunicativi. Qualche servizio (ex ser.t)  più lungimirante ha tentato di effettuare ricerche mirate a comprendere la comunicazione tra i ragazzi che si aggregano informalmente, secondo ipotesi alternative ed alla luce di ricerche sulla comunicazione già consolidate, constatando la diffusa incapacità a sostenere una comunicazione interpersonale. Ciò è più visibile soprattutto nei gruppi maschilizzati e in tutte le aggregazioni dove il divertimento (estensione) prende il sopravvento sull'intensità presentandosi come unica alternativa alla noia. Nei gruppi misti (maschi e femmine) in cui la frequentazione è fondata - equamente - sul divertimento e sulla comunicazione interpersonale si osservano, invece, modalità differenti dello stare insieme che rendono marginale il ricorso a surrogati chimici e alcolici. Da ciò la realizzazione di interventi volti a promuovere frequentazioni "sane". 
Purtroppo, tali ricerche restano marginali rispetto alla tradizione psico-pedagogica e statistica mentre sarebbe il caso di  proporle e diffonderle sul territorio e tra gli addetti ai lavori.

domenica 10 aprile 2011

POETRY di Lee Chang Dong

Poche parole riescono a descrivere Poetry, il film di Lee Chang Dong. 
Struggente poesia che racchiude il senso della vita e della morte, nella delicata e profonda immersione esistenziale di una donna abitata da Anima, meravigliosa essenza. Circondata da beceri utilitarismi sociali, Lei agisce per ricostruire un ordine che viene da lontano. Le sue dimenticanze fanno affiorare la memoria indissolubile, l'Intelligenza che rende Giusta l'azione, nelle umane rilevanze, in sintonia con l'armonia divina.

martedì 5 aprile 2011

Risarcimento del danno

Siamo a Tokio e le notizie sono quelle di sempre: Radioattività. In aggiunta, però, leggiamo che la società che gestisce la centrale nucleare, dopo aver riversato in Mare tonnellate di acqua radioattiva, vuole pagare indennizzi ai residenti e agli agricoltori che abitano attorno all'impianto per "rimborsi per le spese mediche, per il reddito perso a causa dell'evacuazione e per il costo della vita dopo le nuove linee guida imposte dal governo".

La Costa d'Avorio oggi

Siamo in Costa d'Avorio, ad Abidjan, e pare che il presidente uscente, Lauren Gbagbo, abbia lasciato il posto a Ouattara. Nel frattempo, l'immagine "desolante" è quella che ci viene descritta nell'articolo di oggi su La Repubblica: 

"La battaglia in Costa d'Avorio ha portato il paese sull'orlo del collasso. La situazione umanitaria ad Abidjan, capitale economica della Costa d'Avorio, si è deteriorata al punto da essere ormai "assolutamente drammatica", denuncia la portavoce per gli Affari Umanitari dell'Onu, Elisabeth Byrs. "Ci sono esplosioni continue in tutta la città. La maggioranza degli ospedali non sta più lavorando, mancano di ossigeno. I servizi pubblici non funzionano più per cui ci sono decine di cadaveri nelle strade che nessuno raccoglie. Non si possono trasportare i feriti perchè le ambulanze non funzionano più e quando escono gli sparano contro". 

Quale sarà il dopo non possiamo dirlo, ma si dovrà riflettere sul senso dell'onda che sta attraversando l'Africa e su ciò che sarà di una Terra che, per troppo tempo, ha visto mercanti di ogni genere e provenienza mortificare la Vita, in tutta la sua bellezza ed in ogni sua specificità.