giovedì 14 gennaio 2010

Obama e la tassa sulla responsabilità

Dopo aver elargito denaro alle grandi imprese finanziarie, il Presidente degli Stati Uniti d'America scopre - ahimè - che non è cambiato nulla e che le operazioni delle banche di Wall Street sono di tipo capitalistico: enormi profitti e bonus "osceni". Se ne  accorge e decide di porre rimedio chiedendo la restituzione di 117 miliardi di dollari alle grandi imprese finanziarie, bancarie ed assicurative. Ovvio che bisognerà attendere. La parola definitiva spetterà, nel 2011, al Congresso che potrebbe rifiutare. Che congresso sarebbe se non rispettasse il pluralismo. La tassa avrà una durata "minima" di dieci anni. Dall'operazione governativa sono escluse le società automobilistiche.
La recessione? i disoccupati? la povertà? chissà! Se necessario, si assumeranno più assistenti sociali, si promuoverà il volontariato e le società caritatevoli. In fondo, come dicono anche in casa nostra, la carità non si nega a nessuno! 

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