Come nella vicina Tunisia, anche in Egitto la rivolta popolare attraversa il divenire degli eventi e racconta di una modernità, tutta occidentale, che anche lì si dispiega, accanto ai grattacieli e al moderno Capitale. I 25 mila egiziani che manifestano contro il governo presieduto da Mubarak vogliono riforme politiche sociali e persino i beduini si sono uniti alla protesta.
Non è la prima volta che gli egiziani vanno in piazza a manifestare, con le loro modalità a cavallo tra tradizione e modernità, come quella di darsi fuoco, ma oggi i motivi sono tipicamente occidentali. Non si tratta di "fanatismi", ma di rivendicazioni di diritti sociali e politici. D'altra parte, è stato lo stesso Mubarak ad allargare l'apertura verso Occidente iniziata da Arafat. Come si sa, ogni forma di critica può realizzarsi soltanto quando vi sono spazi, anche se minimi, per la libertà di pensiero e di azione. I totalitarismi negano la libertà, quindi la diversità, reprimendola sin dal suo esordio, ed infatti la storia della società ci insegna che i cambiamenti epocali avvengono proprio quando i pacchetti culturali "tutto compreso", tipici della Tradizione, iniziano ad incrinarsi.
Non è la prima volta che gli egiziani vanno in piazza a manifestare, con le loro modalità a cavallo tra tradizione e modernità, come quella di darsi fuoco, ma oggi i motivi sono tipicamente occidentali. Non si tratta di "fanatismi", ma di rivendicazioni di diritti sociali e politici. D'altra parte, è stato lo stesso Mubarak ad allargare l'apertura verso Occidente iniziata da Arafat. Come si sa, ogni forma di critica può realizzarsi soltanto quando vi sono spazi, anche se minimi, per la libertà di pensiero e di azione. I totalitarismi negano la libertà, quindi la diversità, reprimendola sin dal suo esordio, ed infatti la storia della società ci insegna che i cambiamenti epocali avvengono proprio quando i pacchetti culturali "tutto compreso", tipici della Tradizione, iniziano ad incrinarsi.
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