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lunedì 14 settembre 2009
Il cimitero delle navi radioattive
Mare, radioattività, morte. Di ciò tratta l'articolo odierno di Antonio Cianciullo (La Repubblica) che ricostruisce una sintetica cronistoria delle navi dei veleni (si consiglia vivamente di leggerlo):http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/cimitero-navi/cimitero-navi.html?ref=search
L'articolo riporta, tra l'altro, parte di un dialogo tra due boss della 'ndrangheta che, benché scontato (cos'altro potevamo aspettarci), lascia un senso di totale sconforto e tristezza. Uomini che hanno perso totalmente la bussola della Vita, ingranaggi robotici genuflessi davanti al padre-padrone dal nome Denaro-Potere che abdicano e disconoscono la grande Madre: il Mare senza confini. Ed il Mare, come si sa, tutto accoglie e tutto restituisce. Vita e Morte.
Così dicono gli uomini "furbi": "Basta essere furbi, aspettare delle giornate di mare giusto, e chi vuoi che se ne accorga?". "E il mare? Che ne sarà del mare della zona se l'ammorbiamo?". "Ma sai quanto ce ne fottiamo del mare? Pensa ai soldi che con quelli, il mare andiamo a trovarcelo da un'altra parte...".
Nel 1988, quando nessuno voleva la nave dei veleni: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/12/01/un-odissea-senza-fine-tutti-chiudono-le.html
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