Parole che viaggiano nell'attualità come nuvole, radicate nel sentire della Terra che anima la rete della vita
lunedì 3 agosto 2009
Si chiama Sanità?
Considerata la cronaca di questi giorni sulla sanità italiana, nella fattispecie pugliese, che non si discosta granché dai fatti di "malasanità" a cui siamo abituati da tempo, le belle intenzioni di Obama ci sembrano una meravigliosa utopia che vuole tradursi in vitale realtà.
Avrà da lavorare parecchio il Presidente. Infatti le lobby della sanità "Compagnie assicurative, medici, industrie hi-tech, avvocati: una macchina da guerra per bloccare la riforma (...) sono già pronte per giocarsi il tutto per tutto", come scrive il corrispondente di La Repubblica, Federico Rampini.
La sanità americana rappresenta per davvero l'emblema della società che ha dimenticato il punto di partenza: la vita che non si differenzia al suo interno, che vuole essere esattamente ciò che è, esprimendosi per ciò che è, senza alcuna invadenza esterna.
Sarà dura eccome. Ma leggiamo alcuni passi dell'articolo: "Con i costi medici più alti del mondo, una pressione finanziaria insostenibile sia per lo Stato che per i privati, e 47 milioni di cittadini sprovvisti di ogni copertura in caso di malattia, la questione-salute è un groviglio di problemi irrisolti da decenni. Forse inestricabili, per i potenti interessi economici coinvolti." Pare che "per azzoppare il presidente si è messa in movimento la formidabile macchina da guerra del "capitalismo sanitario". Con mezzi finanziari illimitati, campagne pubblicitarie dai toni angoscianti, tattiche calunniose. (...) Compagnie dalle polizze-salute esose. Medici-capitalisti, azionisti degli stessi ospedali dove prescrivono ai pazienti le analisi su cui loro prelevano una percentuale. Industrie hi-tech delle apparecchiature biomediche. Avvocati specializzati nei processi per "errore medico", i pescecani del contenzioso giudiziario che costringono anche i dottori più onesti a proteggersi moltiplicando procedure inutili." Bella coalizione, non c'è che dire. "E' la stessa coalizione di poteri forti che nel 1993 fece deragliare la riforma di Bill e Hillary Clinton, e diede un duro colpo alla credibilità di quell'amministrazione."
Insomma, Obama ha tirato dal cappello il fantasma della vita umana che resiste alla sua mercificazione. Il resto? chiacchiere inutili. Nessuna istanza etica può essere giocata per contrapporsi all'utopia Obama, proprio nessuna. Chi ci prova sta giocando al vecchio "doppio gioco".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento