venerdì 3 aprile 2009

La stanza del silenzio al Molinette di Torino



Da la Repubblica
di Vera Schiavazzi

"Centocinquanta metri per ‘ritrovarsi col proprio spirito’, senza simboli religiosi, scritte, quadri di alcun genere, il colore azzurro che prevale su tutto punteggiato da piccole luci che ricordano un cielo stellato. E’ la nuova ‘Stanza del silenzio’, lo spazio interreligioso aperto a tutti inaugurato alle Molinette, primo tra i grandi ospedali pubblici italiani (con i suoi 1250 letti e 35.000 persone dimesse ogni anno) a dotarsi di un luogo per raccogliersi, meditare, pregare e convivere meglio, così, con le preoccupazioni per la malattia e la sofferenza proprie o dei propri cari.(...)".
(02 aprile 2009)

Di Angela Vallarelli

L'iniziativa suddetta ha sicuramente dello stra-ordinario ed in ciò Torino si mostra antesignana in questioni concernenti la "religione". Il Possibile Altrimenti - anche in ambito religioso, è un prodotto della modernità e occuparsi di tale condizione, offrendo luoghi che soddisfino le molteplici esigenze, significa rispondere adeguatamente. Lodevole quindi l'iniziativa ed indubbio il suo valore manageriale.

Tuttavia, mi piace pensare che la "Stanza del Silenzio" possa diventare un luogo re-ligioso e non una Babele confessionale. Mi piace pensare che anche i non credenti, quelli che non necessitano di "luoghi" di preghiera, che non invocano gli dei e che stabiliscono differenti modalità per fronteggiare il dolore, possano usufruire di tale spazio, non fosse altro che per la stessa esigenza di Silenzio - bene molto raro nelle strutture ospedaliere, come importante alleato per fronteggiare la malattia e la morte, quest'ultima misteriosa e Certa condizione.

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