Parole che viaggiano nell'attualità come nuvole, radicate nel sentire della Terra che anima la rete della vita
mercoledì 15 aprile 2009
Buona Pasqua
Sono in ritardo di soli 3 giorni
Sappiamo agire considerando le regole che definiscono le aspettative, qualunque sia il contesto in cui ci troviamo. Ci aspettiamo che anche gli altri agiscano tenendo conto delle nostre aspettative. Le delusioni sono previste ma sino ad una certa soglia, superata la quale vi è l’incertezza del coordinamento che a lungo andare provoca lo stallo che blocca l’azione. Capiamo però bene che quanto maggiore è la complessità tanto più è difficile mantenere saldo il coordinamento normativo (norma intesa come certezza, regola, struttura). La complessità designa la condizione di alta contingenza che rende possibile scegliere tra possibilità ugualmente rilevanti, lasciando l’eccedenza nell’inattuale ma sempre come possibile altrimenti. Sebbene ciò avvenga con riferimento alla norma che orienta, aumenta la probabilità di selezioni devianti, di collegamenti destrutturanti. Tuttavia, finché tali selezioni non eccedono superando le altre e finché mantengono i residui della norma che violano, il proseguimento delle azioni per aspettative e pianificazioni va avanti, in nome della conservazione oppure del progresso, con l’intento di “rimettere a posto” il già conosciuto. Il Paradiso delle aspettative – che ha solitamente i colori sognati del passato oppure quelli del futuro, mantiene il suo posto d’onore anche se non ha la completezza della Fenice, uccello mitologico simbolo di morte e rinascita. Il Paradiso delle aspettative rappresenta uno solo dei due lati, non conosce l’interezza. Oggi la ricerca è affannosa. Le probabilità devianti sono sempre meno circoscrivibili in contesti determinati. La consapevolezza del rischio è pressante. A livello sociale ciò si traduce nella ricerca di sicurezza mediante una regolamentazione giuridica che, non potendo più ricorrere ai rozzi strumenti che riducono drasticamente la complessità senza mantenerla (eliminazione), si costruisce sempre più in modalità mediate riconoscenti delle soggettività coinvolte. Lo sforzo conciliante viene gestito dai Maestri dell’intervento che con accurata preparazione alchemica costruiscono sintesi salvifiche da distribuire lungo il cammino. L’imprevisto della rinuncia alla salvezza viene gestito con un leggero palpito che allontana con diplomatica gentilezza e compatita sofferenza. I Magi della salvezza sono tanti e ben attrezzati per ogni evenienza, benché i rimedi siano sempre gli stessi: il potere del Denaro, della Re-ligione e della Catarsi. Il mondo, trasformato in un asilo nido, non rinuncia al perdono nella riparazione della colpa. Oggi, come ieri, croce in mano - emblema dell’incertezza (crocevia), si procede quindi sulla via che punisce ed assolve, sottoposti a prove che sanciscono la volontà di potere sulla vita in nome del Bene e del Bello.
Gli anziani però non dicono più oppure de-mentono. I fortunati in possesso delle tre panacee sembrano in via di estinzione e per gli altri vi è lo scorrere degli eventi, senza un perché.
In aiuto le emozioni, quando non vengono incanalate in viadotti anestetizzanti
La Fenice non ha depositato l'Uovo.
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