mercoledì 5 gennaio 2011

Est meets West: la scienza e lo "stravagante" investimento della Cina

Stravaganza cinese, direbbe qualcuno. Qualcun'altro ricorderà, invece, il patrimonio culturale del popolo cinese con la sua straordinaria saggezza. Ed è da qui che ritengo si debba partire per comprendere la decisione di "riabilitare" ad attività di scienziato il vecchio e bizzarro virologo francese, Luc Montagnier, quello, per intenderci, che ha scoperto l'Hiv ed ha avuto la sfrontatezza di proporre per Giovanni Paolo II una cura a base di estratto di papaya fermentata. Mandato in pensione a 65 anni è stato chiamato oggi, a 75 anni, dall'università Jiao Tong di Shanghai che ha donato a Montagnier un vero laboratorio con tutto ciò che serve ad uno scienziato per proseguire le sue ricerche. Quali ricerche? Ebbene, ciò che in Occidente viene ritenuta fantasia senile (nessuna rivista scientifica pubblica i suoi contributi, nè vengono messi a disposizione fondi di ricerca) in Cina è intuizione creativa, come segue ...

Da La Repubblica:
"Gli studi che Montagnier porterà avanti in Cina riguardano le presunte onde elettromagnetiche emesse dal Dna di alcuni virus patogeni diluiti nell'acqua. Lo scienziato vuole tracciare l'identikit di queste emissioni e generare onde contrarie per bloccare l'attività dei virus"
"Le mie ricerche  -  spiega il virologo  -  sono alla frontiera tra fisica, medicina e biologia. Abbiamo scoperto che la presenza di Dna, anche in bassissime dosi, genera variazioni strutturali nell'acqua. Possiamo misurarle attraverso i segnali elettromagnetici. Così si spiega come batteri sciolti nel sangue causino danni al cervello".
Le teorie che Science definisce pseudo-scienza verranno messe alla prova a Shanghai, dove Montagnier ha trovato "spirito di apertura, dinamismo e rapidità di decisione".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Interessante, resteremo a vedere i risultati. -RK