Parole che viaggiano nell'attualità come nuvole, radicate nel sentire della Terra che anima la rete della vita
sabato 20 giugno 2009
Bambini giocate in silenzio
Notizia di oggi dice che in Italia è in atto una tendenza normativa a favore degli adulti e contro la partecipazione dei bambini. Gli adulti necessitano silenzio e non sopportano sentire i bambini giocare.
Così la giornalista Maria Novella De Luca:
(...) "Bambini giocate in silenzio" Dall'asilo ai parchi sempre più divieti.
Vietato giocare a pallone, vietato fare rumore, vietato far saltare lo skateboard, vietato far merenda sulle panchine, vietato far scoppiare i palloncini. Ma soprattutto vietato giocare ridendo e saltando, a volte strillando, perché è così che fanno i bambini, che hanno timbri alti, allegri, acuti, rompitimpani, è vero, ma pur sempre più intonati di un clacson o di una marmitta truccata.
L'Italia e l'estate dei divieti per i minori di 10 anni registra da ieri un altro record: un giudice di pace di un piccolo comune in provincia di Pavia ha imposto ai bambini di una scuola materna di giocare "in silenzio". E ha intimato agli insegnanti del micronido "Gavina" di Stradella, undicimila abitanti nell'Oltrepò Pavese, di vigilare affinché i baby disturbatori di due, tre, quattro anni, alcuni ancora muniti di ciuccio e pannolino, non si avvicinino troppo a quell'area del cortile che confina con il condominio a fianco, per non disturbare la quiete dei vicini. Non importa poi se in quell'area off limits ci sono le altalene e gli scivoli. Gli adulti non vanno disturbati, punto. (...)"
Ricordo una pubblicità che su sfondo rosso riportava la scritta La neve cade in silenzio perché è molto educata (Pubblicità Chicco, 2001). Lo sfondo rosso - che rimanda al linguaggio dei sentimenti e dell’affettività, si collegava alla norma del linguaggio scritto che invitava i bambini a mostrarsi educati e silenziosi. Come dire: "bambini non partecipate, siate silenziosi - non abbiate voce in capitolo e - se volete sentirvi dire che siete ben educati, accogliete tutto ciò che gli adulti vi propinano, a partire dall’abbigliamento da indossare".
Che il mercato abbia bisogno di acquirenti silenti e costretti alle mode del momento, non abbiamo dubbio. Ma che anche la politica, con le sue leggi, ricorra a norme che riducono al silenzio già a partire dalla più tenera età, mi sembra alquanto preoccupante. Anche perché, nel tempo, in silenzio non si resta poi tanto, si vuole partecipare eccome e se non si può con "le buone" ci son sempre "le cattive"...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento