Mostri si diventa
Da un popolare spettacolo di successo rappresentato a Broadway nel 1908 (Zangwill Israel, The Melting pot, New York: Macmullan, 1933):
"L'America è il crogiuolo di Dio, la grande pentola nella quale tutte le razze di Europa si mescolano e rinascono! Eccovi arrivati, buona gente - io penso - quando vi vedo ad Ellis Island; e ve ne state divisi in cinquanta lingue e con le vostre storie e con le vostre ancestrali rivalità. Ma non sarete più quelli, fratelli, perché il fuoco di Dio vi forgerà...tedeschi e francesi, irlandesi e inglesi, ebrei e russi, nel suo crogiuolo. Così Dio crea l'americano"
Come si sa, l'unico crogiuolo riguardò gli affini WASP (White, Anglo-Saxon Protestant), tant'è che l'America dovrà attendere il 1960 per avere un presidente cattolico (Johan F. Kennedy) e il 2008 per un presidente nero e figlio di immigrati (Barack Obama). Nel frattempo, l'America ha mietuto vittime tra gli homme copy che cavalcavano l'onda dell'assimilazione.
In tutto ciò Michael Jackson, il più eclatante risultato del trasformismo immolato alla fiction americana del successo per tutti. Il mostro, come realtà deformata che si colloca tra l'osceno e il grottesco, ha pagato non solo sulla sua pelle ma sulla sua Vita - è il caso di dirlo, la devastazione di una società che non riflette e che ciecamente segue gli indici di mercato. Il Capitale, annientatore di identità, sigla etichette e garantisce posti al sole tra il popolo dei VIP (very important person), purché paghino, e Jackson, l'EROE per eccellenza, ha pagato profumatamente.
Che l'America non lo dimentichi e lo riconosca tra i suoi, più leali, sostenitori.
Nessun commento:
Posta un commento