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Si chiama "presa d'atto"! Non è così facile se nel caso della parità genitoriale, soltanto oggi, in Italia, la sezione lavoro di un tribunale emette una sentenza che assicura (invita/offre/promuove) il diritto (dovere) paterno a restare a casa per cinque mesi per congedo parentale da usufruire prima e dopo la nascita della prole: "l'uomo potrà ottenere tutto il periodo se la madre è casalinga, è in malattia oppure è una lavoratrice autonoma che non usufruisce del diritto all'astensione. Altrimenti prenderà un concedo che sommato a quello della compagna non può superare i cinque mesi." (La Repubblica).
Come gestiranno tale diritto i novelli padri italiani non lo sappiamo, ma il riconoscimento della libertà personale che questa sentenza porta con sè sembra rispondere al bisogno di responsabilità genitoriale oggi ampiamente richiesto.
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